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Lo riafferma la Cassazione, risolvendo una questione processuale molto controversa

24/06/2018 - Con la riforma Fornero del 2012, sull’impugnazione del licenziamento, si sono introdotte due procedure diverse. Se si dovesse rivendicare la reintegrazione nel posto di lavoro occorre procedere con il rito sommario, privilegiato sugli altri riti, che ha 4 gradi di giudizio e regole ferree sui tempi di impugnazione, se si dovesse chiedere... [Leggi tutto]

Corte costituzionale, sentenza numero 77 resa pubblica il 19 aprile 2018

23/04/2018 - Il tribunale di Torino e il tribunale di Reggio Emilia, quali giudice del lavoro, hanno sollevato la questione della legittimità costituzionale dell'articolo 92 del codice di procedura civile che, dopo la riforma del 2014 imponeva al giudice di condannare al pagamento delle spese processuali la parte soccombente. La condanna al... [Leggi tutto]

Cassazione sentenza n. 7586 del 27 marzo 2018

28/03/2018 - La Regione Sicilia assume un giornalista professionista con la qualifica di redattore capo, addetto all’ufficio stampa della presidenza. La Regione Sicilia comunica al giornalista il licenziamento. Il giornalista reagisce impugnando il licenziamento e si rivolge al tribunale del lavoro. Il giornalista chiede la reintegrazione nel posto... [Leggi tutto]

21/07/2016 - English version    Il tribunale di Firenze  condannava alla pena di anni uno e mesi due di reclusione un datore di lavoro. accusato, per avere dapprima importunato e poi abbracciato una dipendente  con forza tale da impedirle di liberarsi e dandole vari baci sul collo e sull'orecchio destro, così da... [Leggi tutto]

29/04/2015 - Il parlamento ha approvato nel mese di aprile 2015 la legge che riduce i tempi del divorzio. Prima di questa riforma tra la pronuncia dei provvedimenti del presidente del tribunale con autorizzazione ai coniugi a vivere separati e la pronuncia del divorzio, doveva intercorrere un arco temporale di almeno tre anni. Adesso questi tre anni sono... [Leggi tutto]

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23/11/2014 - Un dipendente, che prestava la sua attività lavorativa con la mansione di operatore presso una stazione metropolitana di Napoli è stato licenziato perché, “nel normale orario di lavoro” non era presente sulla sua postazione di lavoro ed era stato sorpreso da una utente della metropolitana “in atto... [Leggi tutto]

30/04/2014 - Trascrizione del matrimonio  [Leggi tutto]

Anche il curatore ha l'obbligo di osservare la procedura sul licenziamento collettivo

22/01/2014 - In tema di licenziamenti collettivi, la disciplina prevista dagli art. 3, 4, 5 e 24 della l. n. 223/91 ha un carattere assolutamente generale ed è obbligatoria anche nell'ipotesi in cui, nell'ambito di una procedura concorsuale, risulti impossibile la continuazione dell'attività aziendale; il dovere del curatore di tutelare gli... [Leggi tutto]

L'accordo raggiunto tra le parti in sede protetta

22/01/2014 - Il 3 agosto 2012 la cgil Cisl Uil da una parte e la Confindustria dall'altra, con riferimento al comma 17 dell’art. 4, della legge n. 92 del 2012 che disciplina la procedura di convalida delle dimissioni nonché delle risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro, al fine di assicurare la genuinità del consenso del... [Leggi tutto]

Presupposti e condizioni per la loro validità

22/01/2014 - Procedura delle dimissioni e degli atti di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, per tutti i lavoratori subordinati, a prescindere dall'elemento dimensionale del datore di lavoro. Senza l'adozione della procedura illustrata di seguito le dimissioni presentate dal lavoratore non sono valide. L'impresa, pertanto, se il lavoratore... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti del diritto del lavoro (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Il tutto con particolare attenzione sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto nei giudizi di merito; la Cassazione interviene su motivi di legittimità assai circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime giurisprudenziali  utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.