L’immediatezza della contestazione consente il diritto di potersi difendere in modo efficace

I fatti disciplinari devono essere contestati dal datore di lavoro con tempestività

L’immediatezza della contestazione consente il diritto di potersi difendere in modo efficace

19/11/2019  Il datore di lavoro contesta al responsabile di un suo punto vendita una pluralità di inadempienze agli obblighi contrattuali e lo licenzia: il tribunale e la corte di appello dichiarano la illegittimità del licenziamento intimato al lavoratore,  reintegrandolo nel posto di lavoro e riconoscendogli un risarcimento dei danno pari ad un anno della sua retribuzione... [Leggi tutto]
Nella lettera contesta l'assenza dal lavoro ma si intima il licenziamento per il diverso fatto di non aver comunicato la richiesta di congedo in modo corretto

I fatti posti a sostegno del licenziamento per giusta causa devono essere gli stessi della lettera di contestazione di addebito

Nella lettera contesta l'assenza dal lavoro ma si intima il licenziamento per il diverso fatto di non aver comunicato la richiesta di congedo in modo corretto

28/10/2018 La corte di appello di Perugia, riformando la sentenza del tribunale, ha rigettato la domanda di una lavoratrice diretta a far dichiarare la illegittimità del licenziamento disciplinare che le aveva intimato il datore di lavoro. Il fatto che aveva dato origine al licenziamento è stato così individuato: la lavoratrice, al termine del periodo di astensione dal lavoro dopo... [Leggi tutto]
Se i dipendenti non possono essere comparati bisogna dirlo immediatamente in questa lettera

La lettera di avvio della procedura del licenziamento collettivo deve essere completa e trasparente

Se i dipendenti non possono essere comparati bisogna dirlo immediatamente in questa lettera

22/09/2018 Un'azienda ha necessità di ridurre il suo organico; ricorre così alla procedura del licenziamento collettivo. Spedisce alle organizzazioni sindacali la lettera di avvio della procedura; il confronto sindacale si chiude senza accordo tra le parti. La società procede al licenziamento collettivo e, tra gli altri, licenzia una lavoratrice che ritiene in esubero con... [Leggi tutto]
Cassazione sentenza Sez. lavoro n. 10316 Anno 2017

Le giustificazioni rese nel procedimento disciplinare possono valere come confessione stragiudiziale.

Cassazione sentenza Sez. lavoro n. 10316 Anno 2017

07/03/2018 Un impiegato di banca è stato accusato di “reiterate sottrazioni dalla cassa di somme di denaro in contropartita di operazioni prive di giustificativi di spesa e di plausibili ragioni, il tutto nell'ambito di numerose operazioni contabili di addebito di costi per l'agenzia sotto la voce "spese postali". Il tribunale e la corte di appello hanno dichiarato legittimo il licenziamento... [Leggi tutto]
Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 1759/18

La contestazione di addebito, ben può essere avviata dopo la conclusione di un procedimento penale

Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 1759/18

28/01/2018 Un lavoratore è stato licenziato dopo che gli era stato contestato che, mediante artifizi e raggiri, aveva ottenuto un indebito rimborso di spese mediche con la falsificazione degli importi indicati nelle fatture stesse. Si trattava di fatture emesse a favore dei familiari, moglie e figli. Contro il lavoratore è stato promosso un procedimento penale che si è concluso con... [Leggi tutto]
la sanzione non è applicabile prima del decorso dei termini concessi per la difesa

Giustificazioni orali e scritte

la sanzione non è applicabile prima del decorso dei termini concessi per la difesa

16/05/2016 Il lavoratore ha diritto alla contestazione specifica dei fatti di rilevanza disciplinare che il datore di lavoro ritiene di dovergli contestare. Le giustificazioni devono essere presentate entro 5 giorni dal ricevimento della lettera o nell’altro maggior termine eventualmente previsto dal contratto collettivo applicato al rapporto di lavoro. Normalmente il lavoratore presenta le... [Leggi tutto]
La convocazione può avvenire al fuori dell'orario di lavoro e del luogo della prestazione

Il luogo di presentazione delle giustificazioni orali

La convocazione può avvenire al fuori dell'orario di lavoro e del luogo della prestazione

24/02/2016 La procedura di contestazione di addebito impone al datore di lavoro e al lavoratore l'osservanza di una pluralità di adempimenti per il suo corretto svolgimento nel rispetto dei  ruoli delle parti Il lavoratore ha il diritto di chiedere di presentare le sue giustificazioni in forma orale. In questo caso si pone il problema di individuare quale sia il luogo in cui il lavoratore... [Leggi tutto]
Se sbaglia ha diritto di conoscere la contestazione e di difendersi

Anche al direttore generale le garanzie della procedura di contestazione di addebito

Se sbaglia ha diritto di conoscere la contestazione e di difendersi

03/04/2015 Al rapporto di lavoro dirigenziale è da ritenersi applicabile la L. n. 300 del 1970, art. 7, come principio di generale garanzia fondamentale, a tutela di tutte le ipotesi di licenziamento disciplinare. Questo è solco interpretativo anche di importanti pronunce della Corte costituzionale (in particolare: 30 novembre 1982 n. 204; 25 luglio 1989 n. 427; 1 luglio 1992 n. 309; 1... [Leggi tutto]
Il certificato medico attestava l'impedimento a comparire

Senza audizione orale, licenziamento disciplinare nullo

Il certificato medico attestava l'impedimento a comparire

23/10/2017 Una lavoratrice riceve una lettera di contestazione di addebito con l'invito a discolparsi; prima che scada il termine dei 5 giorni concessi per la presentazione delle eventuali giustificazioni, la lavoratrice chiede di essere sentita oralmente in una data compatibile con il suo stato di malattia attestato da un certificato medico che invia all'azienda. L'azienda, però, adducendo... [Leggi tutto]
Anche con la legge Fornero del 2012

La tardività della contestazione di addebito, comporta il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro.

Anche con la legge Fornero del 2012

28/04/2017 Prima dell'entrata in vigore della legge Fornero del 2012, se il fatto di rilevanza disciplinare risultava contestato tardivamente, il lavoratore, pacificamente, aveva diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro. Dopo l'entrata in vigore della legge Fornero, che ha modificato l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, si è posto il problema giuridico ed interpretativo se... [Leggi tutto]
Vige il divieto del ne bis in idem

I fatti disciplinari non possono essere contestati più di una volta.

Vige il divieto del ne bis in idem

22/01/2014 Con la sentenza n. 21760 del 2010, la Suprema Corte di Cassazione ha statuito che il datore di lavoro, una volta esercitato validamente il potere disciplinare in relazione a determinati fatti costituenti infrazioni disciplinari, non può esercitare una seconda volta, per quegli stessi fatti, il medesimo potere. Si trattava del caso di un dipendente di una banca che aveva accettato... [Leggi tutto]
non deve essere strumento di persecuzione

Il potere disciplinare deve essere esercitato con oculatezza

non deve essere strumento di persecuzione

22/01/2014 Il datore di lavoro deve esercitare il suo potere disciplinare previsto dall'articolo 7 dello statuto dei lavoratori con criteri di giustizia e fondatezza.  Nel caso in cui vi sia un cattivo esercizio di quel potere con il sorgere di uno stato di morbilità a danno del lavoratore, l'azienda successivamente non potrà validamente intimare un licenziamento per superamento del... [Leggi tutto]
Se ha sbagliato ha diritto di conoscere il perchè e di difendersi

Anche al direttore generale le garanzie della procedura di contestazione di addebito

Se ha sbagliato ha diritto di conoscere il perchè e di difendersi

03/01/2020 Al rapporto di lavoro dirigenziale è da ritenersi applicabile la L. n. 300 del 1970, art. 7, come principio di generale garanzia fondamentale, a tutela di tutte le ipotesi di licenziamento disciplinare. Questo è solco interpretativo anche di importanti pronunce della Corte costituzionale (in particolare: 30 novembre 1982 n. 204; 25 luglio 1989 n. 427; 1 luglio 1992 n. 309; 1... [Leggi tutto]
Applicazione  imperativa delle norme dello Statuto dei Lavoratori

Il Licenziamento disciplinare del dirigente

Applicazione imperativa delle norme dello Statuto dei Lavoratori

03/01/2020 Per il suo interesse giuridico, riportiamo di seguito una pronuncia della Corte di Cassazione in una controversia tra l’azienda e il suo dirigente con un rapporto di lavoro regolamentato dal contratto collettivo dei dirigenti delle aziende metalmeccaniche industria. LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO: SVOLGIMENTO DEL PROCESSO 1.- Con ricorso al Giudice del lavoro di... [Leggi tutto]
In mancanza, licenziamento disciplinare nullo

Il dirigente ha diritto di conoscere la contestazione dei fatti addebitati

In mancanza, licenziamento disciplinare nullo

03/01/2020 Il licenziamento disciplinare di un dirigente, qualunque ruolo ricopra in azienda, deve essere adottato per la sua validità dopo l'espletamento della procedura di contestazione di addebito di cui all’art. 7 dello statuto dei lavoratori. Senza aver consentito al dirigente il legittimo diritto di difesa, il licenziamento è da ritenersi nullo. Tra le tante  si segnala la... [Leggi tutto]

Il codice disciplinare aziendale

02/01/2020 Perchè l'impresa deve adottare un suo codice disciplinare aziendale? Le previsioni del codice disciplinare aziendale, con l’entrata in vigore della legge Fornero del mese di luglio 2012, vincolano il potere decisionale del giudice che adesso le deve applicare e considerare come se fossero legge. La legge Fornero é rigida in entrata perché ha limitato  il... [Leggi tutto]
Se il lavoratore lo richiede per poter approntare le sue difese

Nei giorni di malattia la procedura di contestazione deve essere sospesa

Se il lavoratore lo richiede per poter approntare le sue difese

01/01/2020 Un dipendente di una banca milanese ha ricevuto una lettera di contestazione di addebito avente ad oggetto degli atti di negligenza nell’espletamento delle sue mansioni. L’impiegato ha risposto chiedendo la sospensione della procedura perché per potersi difendere aveva necessità di accedere all’ufficio e di esaminare il suo computer e gli altri dati aziendali.... [Leggi tutto]
Irrilevanza se si tratta dei principi più elementari e di conoscenza immediata

Mancata affissione del codice disciplinare

Irrilevanza se si tratta dei principi più elementari e di conoscenza immediata

13/01/2014 La corte di cassazione ha affermato che “ ove l'illiceità del comportamento del lavoratore abbia una rilevanza di carattere penale, non occorre una specifica previsione della relativa sanzione nell'ambito del codice disciplinare (cfr., originariamente, Cass. n. 10591/1991, e, poi, Cass. n. 9719/1994 - secondo cui la garanzia della previa affissione del codice disciplinare non... [Leggi tutto]
La correlazione della sanzione è con il fatto contestato e non con la condotta assunta nella procedura

Contestazione di addebito

La correlazione della sanzione è con il fatto contestato e non con la condotta assunta nella procedura

13/01/2014 La Corte di Cassazione, in una recente sentenza (Cassazione – Sezione lavoro – sentenza 18 dicembre 2007 – 25 febbraio 2008, n. 4773) ha affermato che “La sanzione, nel procedimento disciplinare regolato dall'art 7 della legge n. 300 del 1970, è correlata ai fatti oggetto di contestazione; sicché la condotta difensiva del lavoratore non può influire... [Leggi tutto]

Sanzione, affissione del codice disciplinare.

10/01/2014 La Corte di cassazione ha confermato il suo precedente indirizzo giurisprudenziale secondo il quale “ ove l'illieità del comportamento del lavoratore abbia una rilevanza di carattere penale, non occorre una specifica previsione della relativa sanzione nell'ambito del codice disciplinare (cfr., originariamente, Cass. n. 10591/1991, e, poi, Cass. n. 9719/1994 - secondo cui la... [Leggi tutto]

Il potere disciplinare del datore di lavoro

  Le norme disciplinari relative alle sanzioni, alle infrazioni in relazione alle quali ciascuna di esse può essere applicata ed alle procedure di contestazione delle stesse, devono essere portate a conoscenza dei lavoratori mediante affissione in luogo accessibile a tutti. Il datore di lavoro non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l'addebito e senza averlo sentito a sua difesa. Il lavoratore potrà farsi assistere da un rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato. La multa non può essere disposta per un importo superiore a quattro ore della retribuzione base e la sospensione dal servizio e dalla retribuzione per più di dieci giorni. In ogni caso, i provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale non possono essere applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione per iscritto del fatto che vi ha dato causa. Articolo 7 dello statuto dei lavoratori

La contestazione non può essere ripetuta.

Si deve  escludere che il datore di lavoro, una volta esercitato validamente il potere disciplinare nei confronti del prestatore di lavoro in relazione a determinati fatti costituenti infrazioni disciplinari, lo possa esercitare una seconda volta per quegli stessi fatti, in quanto ormai consumato: essendogli consentito soltanto di tener conto delle sanzioni eventualmente applicate, entro il biennio, ai fini della recidiva, nonché dei fatti non tempestivamente contestati o contestati ma non sanzionati per la globale valutazione, anche sotto il profilo psicologico, del comportamento del lavoratore e della gravità degli specifici episodi addebitati. Sentenza Cassazione del 30 gennaio 2018.  

Impugnazione della sanzione. Ferma restando la facoltà di adire l'autorità giudiziaria, il lavoratore al quale sia stata applicata una sanzione disciplinare può promuovere, nei venti giorni successivi la costituzione, tramite l'ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione, di un collegio di conciliazione ed arbitrato, composto da un rappresentante di ciascuna delle parti e da un terzo membro scelto di comune accordo o, in difetto di accordo, nominato dal direttore dell'ufficio del lavoro. La sanzione disciplinare resta sospesa fino alla pronuncia da parte del collegio. Qualora il datore di lavoro non provveda, entro dieci giorni dall'invito rivoltogli dall'ufficio del lavoro, a nominare il proprio rappresentante in seno al collegio, la sanzione disciplinare non ha effetto. Se il datore di lavoro adisce l'autorità giudiziaria, la sanzione disciplinare resta sospesa fino alla definizione del giudizio. Non può tenersi conto ad alcun effetto delle sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro applicazione. Art 7 dello Statuto dei lavoratori