Elementi taggati con orario

02/01/2020 -   L’orario di lavoro della guardia giurata ha natura discontinua. Le norme europee, come quelle italiane e il contratto collettivo concedono all’impresa ampi margini di discrezionalità nella fissazione dell’orario di lavoro, giornaliero, settimanale e mensili. Ma invocando il contrato collettivo, la guardia... [Leggi tutto]

Lo dice la Corte di Giustizia Europea

28/10/2019 - La Corte di Giustizia Europea afferma che le imprese hanno l'obbligo di misurare “ i tempi del lavoro giornaliero”. Gli stati membri dell’Unione devono obbligare le imprese ad adottare un sistema che permetta di misurare la durata temporale del lavoro giornaliero eseguito da ciascun lavoratore. La corretta gestione... [Leggi tutto]

l'azienda deve sopportare i costi di lavaggio e di manutenzione.

01/07/2019 - È sorta una controversia giudiziaria tra  alcuni lavoratori e la  De Vizia Transfer spa, che opera nel settore  della raccolta dei rifiuti, sull’obbligo di chi debba provvedere al  lavaggio e alla manutenzione dei dispositivi di protezione individuale. In particolare la controversia aveva ad oggetto i costi... [Leggi tutto]

L'impresa deve avere un sistema di registrazione dell'orario di lavoro giornaliero che garantisca il lavoratore

03/06/2019 - Un sindacato dei lavoratori spagnoli ha presentato avanti all'autorità giudiziaria spagnola un ricorso collettivo contro la Deutsche Bank lamentando la mancata istituzione di un sistema aziendale di registrazione dell'orario di lavoro giornaliero svolto dal personale dipendente che consentisse di verificare il rispetto degli orari di... [Leggi tutto]

Tempo di entrata e uscita dal posto di lavoro

30/03/2018 - I dipendenti di un servizio mensa hanno chiesto al tribunale che fosse riconosciuto il loro diritto ad avere la normale retribuzione per il tempo impiegato ad indossare la divisa aziendale. La divisa aziendale poteva essere indossata solo all'interno dei locali, in appositi spogliatoi messi a disposizione del datore di lavoro. Il tribunale ha... [Leggi tutto]

possibili deroghe dai contratti collettivi

02/06/2014 - Il principio è stato affermato dalla Corte di Cassazione con la massima che si riporta di seguito. “Deve al riguardo premettersi che, come correttamente osservato dalla Corte di Torino, gli artt. 7 e 9 del d.lgs. 66/03, nel disciplinare il riposo giornaliero e quello settimanale, che contempla un periodo di riposo di almeno... [Leggi tutto]

29/03/2014 - In relazione  all’orario di lavoro risulta ormai principio pacifico in giurisprudenza quello per il quale rappresenta onere del lavoratore, in caso di richiesta di corresponsione di importi per differenze retributive, fornire la necessaria prova dell’attività espletata oltre il normale orario di lavoro e, in assenza di... [Leggi tutto]

l'assenza del vincolo non sempre esclude la subordinazione

20/01/2014 - La Corte di Cassazione con una sentenza che rappresenta una certa novità rispetto a certe ultime pronunce ha affermato che “ l'esistenza del potere direttivo e disciplinare del datore di lavoro è sicuro indice di subordinazione, mentre la relativa assenza non è sicuro indice di autonomia”. Per le prestazioni... [Leggi tutto]

Il quadro non ha la limitazione legale dell'orario di lavoro

16/01/2014 - Il quadro, come il dirigente, non ha limitazione dell'orario di lavoro. Conseguentemente le sue prestazioni lavorative che eccedono il normale orario di lavoro delle otto ore non sono pagate. Nel caso in cui, però, le sue prestazioni, rese nei weekend, non rientrano nella normale prestazione lavorativa, egli ha diritto al pagamento di... [Leggi tutto]

08/01/2014 - Un problema molto dibattuto è se il tempo impiegato dal lavoratore per indossare e togliere la tuta di lavoro sia da considerasi oppure no come tempo lavorativo e se come tempo lavorato deve essere retribuito. Per il suo particolare interesse si riporta di seguito una pronuncia del tribunale di Lodi che ha deciso una controversia avente... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti del diritto del lavoro (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Il tutto con particolare attenzione sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto nei giudizi di merito; la Cassazione interviene su motivi di legittimità assai circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime giurisprudenziali  utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.