Elementi taggati con appaltante

Questi premi sono compresi nell'ampia dizione "contributi previdenziali"

03/01/2020 - Una lavanderia concede in appalto i lavori di facchinaggio e pulizie; l'impresa appaltatrice non provvede al pagamento dei premi assicurativi Inail. Invocando l'obbligo solidale per il versamento di questi premi, l'Inail la notifica all'impresa appaltante con una cartella esattoriale di pagamento. La corte di appello di Brescia accoglieva... [Leggi tutto]

Con l'appalto si eseguono i servizi con autonomia

02/01/2020 - La somministrazione La somministrazione è un contratto con il quale un’impresa, autorizzata a farlo in forza di un’apposita concessione amministrativa, manda un lavoratore a prestare la propria opera presso un’altra impresa che lo controlla e lo dirige.  Con la somministrazione: - l’organizzazione... [Leggi tutto]

Questi premi sono comprese nell'ampia dizione "contributi previdenziali "

17/10/2019 -   Una lavanderia concede in appalto i lavori di facchinaggio e pulizie; l'impresa appaltatrice non provvede al pagamento dei premi assicurativi Inail. Invocando l'obbligo solidale per il versamento di questi premi, l'Inail la notifica all'impresa appaltante una cartella esattoriale per il pagamento. La corte di appello di Brescia... [Leggi tutto]

Cassazione n. 10.334/2016

25/06/2018 -   Un lavoratore chiama in causa l'impresa appaltante dei servizi dove ha prestato la sua attività lavorativa chiedendo il pagamento del buono pasto che l'impresa datrice di lavoro e appaltatrice delle opere non aveva provveduto a corrispondergli nei mesi della sua attività lavorativa. Il tribunale e la corte di appello hanno... [Leggi tutto]

Con l'appalto si eseguono i servizi in modo autonomo

25/04/2017 - La somministrazione La somministrazione è un contratto con il quale un’impresa, autorizzata a farlo in forza di un’apposita concessione amministrativa, manda un lavoratore a prestare la propria opera presso un’altra impresa che lo controlla e lo dirige.  Con la somministrazione: - L’organizzazione... [Leggi tutto]

A nulla rileva che non abbia avuto un solo giorno di sofferta disoccupazione

17/12/2015 - Un lavoratore è stato licenziato perché il datore di lavoro ha cessato il contratto di appalto presso il quale utilizzava il lavoratore. Il servizio oggetto dell'appalto è stato concesso  dal committente ad un'altra impresa appaltatrice che ha provveduto, senza soluzione di continuità, ad assumere alle sue... [Leggi tutto]

19/06/2015 - Il tribunale ha ritenuto la colpevolezza del legale rappresentante di una società  appaltante avendo riscontrato la somministrazione illecita di manodopera per un gran numero di giornate lavorative e per diversi lavoratori che risultavano essere stati assunti nel libro unico del lavoro di una società appaltatrice. La... [Leggi tutto]

La disciplina secondo la circolare dell'Inps

22/01/2014 - L' Istituto Nazionale della Previdenza Sociale con Circolare numero 106 del 10-08-2012 ha illustrato i principi della Solidarietà contributiva in materia di appalti. I principi secondo la direzione generale sono i seguenti. "Ricognizione ... Le ipotesi di responsabilità solidale passiva verso l’INPS scaturenti da violazioni... [Leggi tutto]

Vi è sempre l'obbligo solidale per i contributi e la retribuzione

20/01/2014 - La Corte di Cassazione, con recedente sentenza n. 47370 del 2008, ha riaffermato che, in materia di infortuni sul lavoro, neanche la presenza di un contratto di appalto esonera il committente dalle responsabilità connesse alla mancata osservanza degli obblighi imposti dalla legge in materia di sicurezza sul lavoro. Con tale pronuncia... [Leggi tutto]

08/01/2014 - La somministrazione La somministrazione è un contratto con il quale un’impresa, autorizzata a farlo in forza di un’apposita concessione amministrativa, manda un lavoratore a prestare la propria opera presso un’altra impresa che lo controlla e lo dirige.  Con la somministrazione: - l’organizzazione... [Leggi tutto]

Questa abolizione risale alla legge Biagi del 2003

07/01/2014 - Abolito l'obbligo del medesimo trattamento dei lavoratori dell'impresa appaltatrice con quelli dell'impresa appaltante. La legge 23 ottobre 1960 n. 1369, divieto di interposizione nelle prestazioni di lavoro, all'articolo 3, prevedeva esplicitamente per gli appalti da eseguirsi nell'interno dell'impresa, l'obbligo delle imprese... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti del diritto del lavoro (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Il tutto con particolare attenzione sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto nei giudizi di merito; la Cassazione interviene su motivi di legittimità assai circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime giurisprudenziali  utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.