Elementi taggati con termine

Applicazione imperativa delle norme dello Statuto dei Lavoratori

03/01/2020 - Per il suo interesse giuridico, riportiamo di seguito una pronuncia della Corte di Cassazione in una controversia tra l’azienda e il suo dirigente con un rapporto di lavoro regolamentato dal contratto collettivo dei dirigenti delle aziende metalmeccaniche industria. LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO: SVOLGIMENTO DEL... [Leggi tutto]

flessibilita, impresa, contratto, termine

02/01/2020 - Il Contratto a termine è disciplinato dal decreto legislativo n. 368 del 2001. Dalla sua promulgazione ha avuto nel tempo vari interventi modificativi con molti rimaneggiamenti. Il contratto a tempo indeterminato nel tempo è stato pesantemente lavorato ai fianchi. Il contratto a termine nel corso di questi anni è stato... [Leggi tutto]

Esame del nuovo decreto legge dignità del mese di luglio 2018

02/01/2020 - Il Governo, ritenuta esistente una straordinaria urgenza e necessità, ha  emanato un decreto legge allo scopo dichiarato di difendere “la dignità dei lavoratori”. Questo decreto è stato così chiamato "decreto dignità". Questo decreto prevede una diversa e parziale disciplina di alcuni... [Leggi tutto]

Non è necessario indicare il nome del lavoratore sostituito nelle realtà organizzative complesse

03/09/2019 - L'Alitalia assume un lavoratore a tempo determinato per esigenze di sostituzione del personale assente per malattia. Il Tribunale di Milano ha dichiarato il contratto a termine nullo perché mancava nella lettera di assunzione il nome del lavoratore sostituito e la causale della sua assenza. Il datore di lavoro, per il Tribunale, ha... [Leggi tutto]

L’elenco e i criteri adottati nella scelta dei licenziandi deve essere inviata entro 7 giorni.

07/11/2018 - Conclusa la procedura di consultazione con le organizzazioni sindacali e comunicati i licenziamenti agli interessati, l’azienda ha l’obbligo di rendere noti entro 7 giorni dalla data di comunicazione dei licenziamenti stessi, l’elenco dei lavoratori licenziati, con i criteri di scelta adottati nella individuazione del... [Leggi tutto]

06/02/2018 - Un datore di lavoro assume un lavoratore a tempo determinato;  all'inizio del rapporto di lavoro gli consegna la lettera di assunzione che contiene l'indicazione sul termine finale di cessazione del rapporto di lavoro. Il datore di lavoro, però, non provvede a far sottoscrivere la lettera di assunzione con il termine  di... [Leggi tutto]

Ma il rapporto di lavoro continua tra le parti

10/05/2015 - La Corte di Cassazione ha affermato un principio che si applica a tutti i rapporti di lavoro temporaneo. Il principio è il seguente "L'indennità prevista dall'art. 32 legge n. 183/2010 trova applicazione ogni qual volta vi sia un contratto di lavoro a tempo determinato per il quale operi la conversione in contratto a tempo... [Leggi tutto]

Cassazione sentenza n. 5717/2015

29/03/2015 - Il fatto La corte di appello di Catanzaro ha considerato tempestiva l'impugnazione del licenziamento proposta con ricorso depositato il 21 gennaio 2013 considerando rispettato il termine di 270 giorni di cui all’art. 6 della legge 604 del 1966 come modificato dall'art 32 della legge n. 183 del 2010, che prevede il termine di sessanta... [Leggi tutto]

Per uno la legge speciale per l'altro i principi generali

22/08/2014 - I due contratti di lavoro, caratterizzati dal termine finale di durata, si dividono nettamente sul piano delle conseguenze giuridiche risarcitorie, nel caso in cui siano colpiti da nullità. Il lavoratore ha diritto in entrambi i casi di essere considerato assunto a tempo indeterminato ma nel contratto a termine nullo il datore di... [Leggi tutto]

Il lavoratore deve comunicare il suo interesse ad essere riassunto

25/05/2014 - L'azienda che assume un lavoratore con un contratto a tempo determinato deve far menzione nella lettera di assunzione  che il lavoratore, cessato il rapporto di lavoro,  ha il diritto di precedenza  nel caso in cui l'azienda dovesse procedere  a nuove assunzioni di lavoratori con contratto a tempo indeterminato per le stesse... [Leggi tutto]

Il contratto a termine è stato ampiamente liberalizzato

19/05/2014 -   Illustriamo la nuova disciplina del contratto a termine introdotta dal Governo Renzi  a modifica del decreto legislativo n. 268/2001. Si tratta del primo provvedimento del governo Renzi sul diritto del lavoro. La nuova norma sopprime la necessità delle ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o... [Leggi tutto]

Le semplici fluttuazioni di mercato non lo giustificano

28/04/2014 - Il contratto a termine si configura come misura alla quale l'impresa può validamente ricorrere solo per sopperire ad esigenze momentanee e straordinarie. In assenza di queste condizioni il contratto a termine é nullo ed il rapporto di lavoro si trasforma a tempo indeterminato fin dal suo sorgere. Si tratta di una... [Leggi tutto]

Il termine non può superare i 36 mesi

21/03/2014 -   Il presidente della Repubblica ha emanato, su deliberazione del consiglio dei ministri del governo Renzi, in data 21 marzo 2014 un decreto-legge che modifica il contratto di lavoro subordinato a tempo determinato. Per una più facile lettura delle nuove norme, che modificano la precedente disciplina dei contratti a termine... [Leggi tutto]

Applicazione imperativa delle norme dello Statuto dei Lavoratori

16/03/2014 - Per il suo interesse giuridico, riportiamo di seguito una pronuncia della Corte di Cassazione in una controversia tra l’azienda e il suo dirigente con un rapporto di lavoro regolamentato dal contratto collettivo dei dirigenti delle aziende metalmeccaniche industria. LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO: SVOLGIMENTO DEL... [Leggi tutto]

Maggiore liberalizzazione e flessibilità

22/01/2014 - Il decreto-legge numero 76 del 2013 ha introdotto la facoltà per il datore di lavoro di concludere un primo rapporto di lavoro prevedendo il tempo determinato di una durata non superiore a 12 mesi, comprensiva di eventuale proroga, senza necessità di indicazione del motivo per cui l'azienda si induce a sottoscrivere quel... [Leggi tutto]

Disciplina complessa e articolata

22/01/2014 - Il contratto a termine, disciplinato dal decreto legislativo 6 settembre 2001 n. 368, con il nuovo intervento riformatore del 2012, è stato posto in una posizione di privilegio rispetto alla precedente disciplina con una maggiore appetibilità nel farvi ricorso. Il legislatore del governo tecnico del 2012, ha sentito l'esigenza di... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti del diritto del lavoro (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Il tutto con particolare attenzione sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto nei giudizi di merito; la Cassazione interviene su motivi di legittimità assai circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime giurisprudenziali  utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.