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Il contratto a termine é legittimo se sussistono le ragioni straordinarie ed occasionali.

Le semplici fluttuazioni di mercato non lo giustificano

Il contratto a termine si configura come misura alla quale l'impresa può validamente ricorrere solo per sopperire ad esigenze momentanee e straordinarie.

In assenza di queste condizioni il contratto a termine é nullo ed il rapporto di lavoro si trasforma a tempo indeterminato fin dal suo sorgere.

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Si tratta di una decisione della corte di cassazione che fa riferimento ad un contratto a termine stipulato ante decreto Renzi del mese di marzo 2014. Con la nuova normativa, che non si applica per ragioni temporali, ai contratti precedentemente conclusi, questo limite non avrà più ragion d'essere potendo l'impresa ricorrere al contratto a termine senza necessità di dover indicare i motivi per cui vi ricorre.

"Ai sensi dell'art. 1, comma 1, lettera c), della legge n. 230 del 1962, è consentita l'apposizione di un termine alla durata del contratto quando l'assunzione abbia luogo per l'esecuzione di un'opera o di un servizio definiti e predeterminati nel tempo aventi carattere straordinario od occasionale.

Secondo la giurisprudenza di legittimità (cfr., Cass. n. 19850 del 2004, n. 5209 del 1995, n. 11671 del 1995) "l'art. 1 comma secondo lettera c), della legge 18 aprile 1962 n. 230, il quale consente l'apposizione di un termine al contratto di lavoro subordinato quando l'assunzione abbia luogo per l'esecuzione di un'opera o di un servizio definiti e predeterminati nel tempo aventi carattere straordinario ed occasionale, mentre non può essere invocato per giustificare assunzioni a termine rivolte a sopperire fluttuazioni di mercato e ad incrementi di domanda prevedibili e ricorrenti in determinati periodi dell'anno (cosiddette punte stagionali) trattandosi di fenomeni che un'impresa funzionante opportunamente programmata deve essere in grado di fronteggiare, si riferisce ad opere o servizi che, pur potendo consistere in un'attività qualitativamente identica a quella ordinariamente esercitata dall'impresa, ne determinano un incremento particolarmente rilevante sì da non poter essere affrontati con la normale struttura organizzativa e produttiva per quanto efficiente ed adeguatamente programmata".

Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza 15 gennaio – 23 aprile 2014, n. 9184.

P.s. del 29 dicembre 2019

Il contratto di lavoro a tempo determinato dall’entrata in vigore della prima legge del 2001 ha subito negli anni successivi plurimi interventi legislativi che ne hanno modificato sensibilmente la disciplina. Si tratta di una figura giuridica magmatica sottoposta a duri interventi tellurici. Leggendo le varie sentenze dei giudici riportati nel nostro sito occorre collocare nel tempo i fatti e il diritto per non essere fuorviati e cadere gravemente in errore sulla disciplina effettiva del caso concreto sotto il vostro esame.

Contratto a tempo determinato  disciplina vigente

 Decreto legislativo del 15 giugno 2015 - N. 81 e successive modificazioni

La lettera di assunzione, atto fondativo del rapporto di lavoro

La lettera di assunzione rappresenta il contratto di lavoro. Nella lettera di assunzione devono essere riportate tutte le condizioni di lavoro: retribuzione, mansioni, patto di prova, applicazione del contratto collettivo, inquadramento, compenso, numero delle mensilità e ogni altro elemento utile ad identificare il trattamento economico e normativo pattuito. Nella lettera di assunzioni si possono prevedere patti di non concorrenza e termini di decadenza che maturino anche in costanza di rapporto di lavoro. La lettera di assunzione é il documento più importante del rapporto di lavoro. La sua elaborazione deve essere frutto di grande attenzione. Le imprese devono evitare l'uso di modelli o formulari perché le soluzioni adottabili possono essere le più diverse. L'autonomia negoziale é molto ampia. Nella cornice giuridica del rapporto di lavoro possono essere adottate le soluzioni più varie. Non esiste un solo modello contrattuale ma esistono infiniti modelli con le condizioni più diverse. L'autonomia negoziale non é utilizzata dalle parti o é utilizzata in modo del tutto marginale o malamente.

Il contratto a tempo determinato deve essere sottoscritto, a pena di nullità, con la forma scritta. Si tratta di un patto che deve risultare esplicitamente accettato dal lavoratore interessato.

Il contratto collettivo e la sua applicazione al singolo rapporto di lavoro

L'applicazione del contratto collettivo non é obbligatoria. Nella loro autonomia le parti possono far disciplinare il loro rapporto di lavoro dalle norme del codice civile, dalle leggi speciali e dagli accordi economici valevoli erga omesse della fine degli anni 50 e 60. Nel caso in cui le parti decidano di applicare al rapporto di lavoro il contratto collettivo non é obbligatorio applicare il contratto del settore merceologico di appartenenza ben potendo le parti richiamarsi ad un qualsiasi altro contratto collettivo. L'importante é che il trattamento economico e normativo complessivo riconosciuto al collaboratore corrisponda ai criteri previsti dall'art. 36 della costituzione.

Per il socio lavoratore di una cooperativa con rapporto di lavoro subordinato, invece, è obbligatorio per legge applicare il contratto collettivo del settore merceologico di appartenenza.