Una società senza oblio è una società tirannica
La prescrizione, impedisce allo Stato di poter perseguire il responsabile di un reato al di là di una data predeterminata dalla legge. I suoi sostenitori la annoverano, giustamente, tra i diritti naturali dell’uomo e quelli di difesa. I suoi effetti sono come quelli dell’amnistia o della concessione della grazia. Si tratta di provvedimenti che si richiamano sempre al concetto dell’oblio, della dimenticanza.
La prescrizione oggi è accusata di essere complice del “delinquente”. I suoi detrattori poggiano l’accento sui delitti contro la pubblica amministrazione e quelli a sfondo sessuale che non devono mai essere dimenticati. La prescrizione assume così le sembianze di un intralcio intollerabile. Viene percepita come un’abdicazione alla giustizia, un segno di insopportabile indifferenza nei confronti delle vittime e una mancanza al dovere della memoria.
Ma una società ben ordinata e ispirata ai principi della pacifica convivenza non può fare a meno dell’oblio, perché l’abolizione della prescrizione significa sottoporre chiunque alla possibilità che lo Stato possa sempre aprire un procedimento penale anche per fatti commessi tanti decenni prima, chiedendone il conto, in ogni momento. L'ansia di essere chiamati a rispondere di fatti remoti nuoce alla convivenza collettiva.
La nostra tradizione giuridica, però, non è come quella degli americani che non conoscono quest’istituto e perseguono i reati all’infinito, a prescindere dalla data della loro consumazione, con spirito di biblica e assoluta vendetta, rendendo incerta la tranquillità e la serenità di tutti.