Elementi taggati con giusta causa

L'azienda lo licenzia per giusta causa

06/03/2021 - Una società di servizi di vigilanza contesta a una guardia giurata di 'aver svolto l'attività di DJ nelle ore serali del 13/10/2017, pur a seguito di attestazione di malattia relativa alla medesima giornata, durante la quale era stato assente dal lavoro, e l'aver svolto l'attività di DJ nelle ore serali del 10/11/2017 e... [Leggi tutto]

Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 14391/18; depositata il 5 giugno

03/01/2020 - Un lavoratore è stato licenziato per essersi insubordinato avendo rifiutato di svolgere mansioni di magazziniere. I giudici di merito osservavano che effettivamente il lavoratore, nel corso del colloquio con il direttore del personale ed alla presenza di componenti della RSU, aveva affermato di non essere disponibile a svolgere mansioni... [Leggi tutto]

Il controllo giurisdizionale sulla proporzione della sanzione appartiene sempre al giudice che lo deve valutare secondo i principi del codice civile

03/01/2020 - Il datore di lavoro contesta al lavoratore la scarsità di rendimento in relazione alla fornitura di un lotto di 30 pezzi e la recidiva in due precedenti condotte che erano state punite con la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione. Il tribunale e la corte di appello hanno rigettato l'impugnazione del licenziamento intimato con il... [Leggi tutto]

Licenziamento legittimo perché rispettoso delle previsioni del contratto collettivo

03/09/2019 - La società Poste Italiane intima a un lavoratore il licenziamento per giusta causa per essersi il dipendente intrattenuto in due occasioni, assieme ad altri, ben oltre l’orario di pranzo previsto, lasciando al contempo incustodita la posta assegnatagli ed il mezzo in dotazione. Il tutto senza aver completato il suo lavoro per non... [Leggi tutto]

L'assistenza del disabile deve essere permanente

23/07/2019 - Un dirigente chiede e ottiene dall'azienda il congedo straordinario per assistere il padre disabile. Durante questo congedo che ha una lunga durata, il dirigente è risultato che, "si è allontanato dalla sua abitazione e dal padre disabile che avrebbe dovutoassistere: ininterrottamente dal 31 maggio 2015 al 12 giugno 2015, quando... [Leggi tutto]

il controllo giurisdizionale sulla proporzione della sanzione appartiene sempre al giudice

03/05/2019 - Il datore di lavoro contesta al lavoratore la scarsità di rendimento in relazione alla fornitura di un lotto di 30 pezzi e la recidiva in due  precedenti condotte che erano state punite con la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione. Il tribunale e la corte di appello hanno rigettato l'impugnazione del licenziamento intimato... [Leggi tutto]

La Cassazione ha confermato la sanzione per la irreversibile lesione del vincolo fiduciario

29/04/2019 - A una cassiera presso un punto vendita della società datrice di lavoro è stato contestato di aver omesso di consegnare 8 buoni sconto del 10% sulla spesa alla cliente che era titolare di una tessera promozionale, per un valore complessivo di € 24; questi buoni sono stati  risultati come spese presso il punto vendita dal... [Leggi tutto]

Nella lettera contesta l'assenza dal lavoro ma si intima il licenziamento per il diverso fatto di non aver comunicato la richiesta di congedo in...

28/10/2018 - La corte di appello di Perugia, riformando la sentenza del tribunale, ha rigettato la domanda di una lavoratrice diretta a far dichiarare la illegittimità del licenziamento disciplinare che le aveva intimato il datore di lavoro. Il fatto che aveva dato origine al licenziamento è stato così individuato: la lavoratrice, al... [Leggi tutto]

Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 15084/18; depositata l’11 giugno

15/06/2018 - Una lavoratrice ha inoltrato al suo indirizzo di posta elettronica personale una pluralità di e-mail intercorse tra se stessa e i clienti della società. La lavoratrice, però, non ha fatto un uso improprio delle e-mail ricevute sulla posta dell'azienda né ha divulgato segreti aziendali o svolto attività... [Leggi tutto]

Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 14391/18; depositata il 5 giugno

08/06/2018 - Un lavoratore è stato licenziato per essersi insubordinato avendo rifiutato di svolgere mansioni di magazziniere. I giudici di merito osservavano che effettivamente il lavoratore, nel corso del colloquio con il direttore del personale ed alla presenza di componenti della RSU, aveva affermato di non essere disponibile a svolgere mansioni... [Leggi tutto]

Cassazione Lavoro, ordinanza n. 12431/18; depositata il 21 maggio

24/05/2018 - Un direttore di filiale del Banco BPM S.p.A in qualità di responsabile di filiale, negozia degli assegni non trasferibili a favore di soggetti diversi dal beneficiario e concede fidi ed aperture di credito a soggetti economicamente inaffidabili: la banca gli contesta questo comportamento che viola i suoi doveri contrattuali e le... [Leggi tutto]

Cassazione civile, sez. lav., 23/03/2016 n. 5777.

06/05/2018 - La  Carni Società Cooperativa Agricola di Ancona ha contestato ad un lavoratore di aver marcato intenzionalmente il cartellino orario di un collega, che sapeva essere assente dal lavoro, ponendo in essere una frode contro l'azienda idonea ad incidere sul sistema dei controlli del personale; questo comportamento per l’azienda... [Leggi tutto]

Sentenza cassazione numero 6.047/2018 pubblicata il 13 marzo.

15/03/2018 - Il datore di lavoro ha contestato ad un lavoratore che nel suo periodo di assenza dal servizio, per 4 giorni, a seguito di una presunta malattia, si era sibito in pubblico svolgendo attività di concertista unitamente ad altre persone. In particolare si era esibito nell'ambito di una serata organizzata per la festa della Madonna del... [Leggi tutto]

Donna malata e un medico, Jan Steen

22/08/2014 -   Un medico, dipendente di una azienda ospedaliera, ha avuto la contestazione di addebito per aver inveito violentemente contro un collega, non aveva partecipato alle visite collegiali della squadra di lavoro ed aveva fornito ad un utente informazioni scorrette ed offensive circa l'esecuzione di un intervento chirurgico da parte di un... [Leggi tutto]

28/04/2014 -   La corte di cassazione ribadisce che l'impugnazione del licenziamento é un atto personale del lavoratore. Se il licenziamento é impugnato dall'avvocato del lavoratore, il datore di lavoro deve avere conoscenza e copia di questo mandato entro il termine dei 60 giorni utili per l'impugnazione. Il principio é... [Leggi tutto]

12/02/2014 -   La Direzione Generale per l'Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con interpello n. 29 del 23 ottobre 2013, ha risposto ad un quesito in merito alla possibilità che si configuri il diritto del lavoratore a percepire l’ASpI e il conseguente obbligo del datore di lavoro di versare il... [Leggi tutto]

22/01/2014 - Il lavoratore che prende a schiaffi la moglie, mentre è al lavoro e insulta un superiore che cerca di sedare il litigio, non può essere licenziato per giusta causa. È quanto si evince dalla sentenza n. 16616 della sezione lavoro della Corte di Cassazione, depositata il 28 luglio scorso. Il fatto. Un lavoratore di... [Leggi tutto]

La giustificatezza non equivale al giustificato motivo

20/01/2014 - La Corte di Cassazione ha affermato che “ la nozione di “giustificatezza” del licenziamento, che rileva ai fini del riconoscimento del diritto alla indennità supplementare, spettante in base alla contrattazione collettiva al dirigente, non coincide con quelle di “giusta causa” o “giustificato... [Leggi tutto]

Il termine garantisce la stabilità del posto di lavoro fino alla sua scadenza

20/01/2014 - Il contratto a termine si può risolvere in via anticipata solo se il lavoratore si rende gravemente inadempiente ai suoi obblighi contrattuali in modo tale da non poter consentire anche in via momentanea la prosecuzione del rapporto di lavoro. Il rapporto non può assolutamente essere risolto per motivi, anche se corrispondenti al... [Leggi tutto]

17/01/2014 - Un lavoratore, in occasione di tre assemblee pubbliche, ha pronunciato dei giudizi lesivi dell'immagine e del prestigio dell'azienda datrice di lavoro. In particolare aveva denunciato il mancato invio del materiale derivante dalla raccolta differenziata . La società, dopo aver proceduto alla contestazione disciplinare dei fatti, gli... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti del diritto del lavoro (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Il tutto con particolare attenzione sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto nei giudizi di merito; la Cassazione interviene su motivi di legittimità assai circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime giurisprudenziali  utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.