Elementi taggati con mala

26/01/2023 -  Gli eredi di un lavoratore subordinato hanno agito avanti il Tribunale competente contro l'impresa appaltante dei lavori per ottenere il risarcimento del danno differenziale spettante al loro congiunto, subito in conseguenza di una malattia professionale contratta nello svolgimento dell'attività lavorativa di montatore pontista... [Leggi tutto]

Lo ha affermato il presidente della sezione lavoro del tribunale di Milano

25/03/2021 - Un dipendente, operante nel settore della logistica, in forza di contratto a tempo pieno e indeterminato, con qualifica di operaio ha impugnato il licenziamento intimatogli per superamento del periodo di comporto avendo superato i limiti del contratto collettivo che impongono all’azienda di conservare il posto di lavoro per assenze... [Leggi tutto]

La mancata concessione del datore di lavoro deve essere fondata su seri motivi

17/09/2020 - Una lavoratrice, già reintegrata nel suo posto di lavoro dal Tribunale presso la s.r.l. Yazaki Europe Limited Italia, ha lamentato di essere stata collocata non più presso la sede di ( omissis ) ma presso la lontana sede di ( omissis ), con mansioni deteriori, ciò che ha peggiorato le sue condizioni di salute... [Leggi tutto]

Riconosciuta la malattia professionale con il risarcimento dei danni

28/01/2020 - Un lavoratore, dipendente di un'azienda delle telecomunicazioni, ha utilizzato nell'esecuzione delle sue mansioni, per 15 anni, in modo continuo, il telefono cellulare per coordinarsi quotidianamente con 15 colleghi. Rimaneva al telefono da un minimo di due ore e mezza al giorno ad un massimo di oltre sette ore; a queste ore di esposizione era... [Leggi tutto]

La certificazione medica è sempre contestabile dall'azienda

01/01/2020 - Un lavoratore, licenziato per giusta causa, si rivolge alla Corte di Cassazione  deducendo che  l’esser stato sottoposto, per motivi legati ad accertamenti sanitari, ad un pedinamento da parte di una agenzia investigativa integrava un comportamento in contrasto con il dettato dell'art. 5 dello statuto dei... [Leggi tutto]

Se il lavoratore lo richiede per poter approntare le sue difese

01/01/2020 - Un dipendente di una banca milanese ha ricevuto una lettera di contestazione di addebito avente ad oggetto degli atti di negligenza nell’espletamento delle sue mansioni. L’impiegato ha risposto chiedendo la sospensione della procedura perché per potersi difendere aveva necessità di accedere all’ufficio e di... [Leggi tutto]

La prescrizione decorre dalla data in cui il lavoratore ha avuto conoscenza certa della malattia

06/11/2019 - La Corte di Appello di Roma ha condannato la Fiat Auto al risarcimento del danno biologico e morale conseguenti a malattia professionale contratta dal lavoratore per avere prestato la sua opera con mansioni di operaio, addetto al reparto lastroferratura, al reparto montaggio. La Corte di Appello di Roma ha escluso la prescrizione del... [Leggi tutto]

Con la legge Fornero diritto alla reintegrazione e al solo risarcimento dei danni non superiore a un anno di retribuzione

08/10/2019 - L’azienda intima al lavoratore il licenziamento per avvenuto superamento del periodo di comporto. Il lavoratore impugna il licenziamento sostenendo che alcuni giorni, utilmente conteggiati dall’azienda nel periodo di comporto, in realtà non dovevano essere conteggiati perché le assenze erano imputabili a malattia... [Leggi tutto]

Allontanamento illegittimo, giusta la sanzione disciplinare

07/10/2019 - Il dipendente era risultato assente alla visita medica di controllo domiciliare effettuata dall'Inps, senza aver dato alcuna preventiva comunicazione dell'assenza. Il dipendente si era giustificato in sede disciplinare e in sede processuale rappresentando che l'assenza alla visita fiscale, avvenuta alle ore 11,35, era da imputare ad un... [Leggi tutto]

Il lavoratore chiede questa specificazione, l'azienda non risponde: licenziamento illegittimo

04/03/2019 - L'azienda ha licenziato il lavoratore per superamento del periodo di comporto a sommatoria previsto dal contratto collettivo (365 giorni nell'arco di 18 mesi). Il lavoratore ha chiesto all'azienda che gli fossero specificati i giorni delle effettive assenze per malattia in base alle quali era stato intimato il licenziamento. L'azienda non ha... [Leggi tutto]

Cassazione sentenza n. 10.963 del 18 maggio 2018.

25/05/2018 - L'azienda intima ad un lavoratore il licenziamento per scarso rendimento per una pluralità di assenze giustificate da una varietà di certificati di malattia ma che, per il loro numero e la loro collocazione temporale rendevano inadeguata la prestazione del dipendente, con riferimento alle esigenze organizzative e produttive... [Leggi tutto]

Sentenza cassazione numero 6.047/2018 pubblicata il 13 marzo.

15/03/2018 - Il datore di lavoro ha contestato ad un lavoratore che nel suo periodo di assenza dal servizio, per 4 giorni, a seguito di una presunta malattia, si era sibito in pubblico svolgendo attività di concertista unitamente ad altre persone. In particolare si era esibito nell'ambito di una serata organizzata per la festa della Madonna del... [Leggi tutto]

Cassazione sentenza 20147, n. 27333

30/11/2017 - La Corte d’Appello accoglieva la domanda d’illegittimità del licenziamento intimato a un lavoratore per aver svolto, durante un periodo di assenza per malattia, attività lavorativa corrispondente a quella eseguita quale lavoratore dipendente (lavori di meccanica) in un proprio locale attiguo alla propria... [Leggi tutto]

Lo dice il giudice Mariani del tribunale di Milano

22/11/2017 - A seguito di numerose assenze per malattia di un lavoratore, l'azienda si rivolge al tribunale del lavoro affinché disponga un accertamento tecnico preventivo mirato a descrivere lo stato di salute del lavoratore, per verificare se questi è o era durante i periodi di astensione dal lavoro affetto da vera infermità. "Il... [Leggi tutto]

28/04/2017 - Un lavoratore, licenziato per giusta causa, si rivolge alla Corte di Cassazione  deducendo che  l’esser stato sottoposto, per motivi legati ad accertamenti sanitari, ad un pedinamento da parte di una agenzia investigativa integrava un comportamento in contrasto con il dettato dell'art. 5 dello statuto dei... [Leggi tutto]

Se il lavoratore lo richiede per poter approntare le sue difese

23/04/2017 - Un dipendente di una banca milanese ha ricevuto una lettera di contestazione di addebito avente ad oggetto degli atti di negligenza nell’espletamento delle sue mansioni. L’impiegato ha risposto chiedendo la sospensione della procedura perché per potersi difendere aveva necessità di accedere all’ufficio e di... [Leggi tutto]

Il datore di lavoro di fatto ha rinunciato ad avvalersi del superamento del comporto

16/04/2016 - Con ricorso al Tribunale una lavoratrice esponeva di essere stata oggetto di comportamenti vessatori da parte del datore del lavoro sin dal 2005; che a causa di ciò si era assentata per malattia dall'aprile 2006; che in data 27.12.06 il suo periodo di comporto era scaduto; che a seguito di nota del datore di lavoro (26.1.07) presentava... [Leggi tutto]

20/08/2015 - Il tribunale di Milano, prima, e la corte di appello, dopo, hanno respinto la domanda di annullamento di un licenziamento intimato da un’azienda di trasporti per scarso rendimento del lavoratore. Lo scarso rendimento era rinvenibile, sia per il tribunale che per la Corte di Appello, essenzialmente a causa delle ripetute assenze del... [Leggi tutto]

09/07/2015 - La Corte d'appello di Catanzaro, dichiarava illegittimi i licenziamenti disciplinari intimati ad un gruppo di lavoratori negando che costituisca giusta causa di recesso l'addebito mosso ai lavoratori, consistente nell’aver denunciato il proprio datore di lavoro accusandolo di aver alterato e/o abusato di fogli firmati in bianco contenenti... [Leggi tutto]

La certificazione medica è sempre contestabile

02/12/2014 - Un lavoratore, licenziato per giusta causa, si rivolge alla Corte di Cassazione  deducendo che  l’esser stato sottoposto, per motivi legati ad accertamenti sanitari, ad un pedinamento da parte di una agenzia investigativa integrava un comportamento in contrasto con il dettato dell'art. 5 dello statuto dei... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti del diritto del lavoro (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Il tutto con particolare attenzione sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto nei giudizi di merito; la Cassazione interviene su motivi di legittimità assai circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime giurisprudenziali  utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.