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La notte porta il figlio all'ospedale, il medico nella fascia oraria non lo trova per la visita domiciliare

tag  News  malattia  visita  domicilare  assenza  obbligo 

07/10/2019

Allontanamento illegittimo, giusta la sanzione disciplinare

Il dipendente era risultato assente alla visita medica di controllo domiciliare effettuata dall'Inps, senza aver dato alcuna preventiva comunicazione dell'assenza. Il dipendente si era giustificato in sede disciplinare e in sede processuale rappresentando che l'assenza alla visita fiscale, avvenuta alle ore 11,35, era da imputare ad un giustificato motivo, atteso che alle ore 4,30 dello stesso giorno si era recato presso il Pronto soccorso dell'Ospedale per accompagnare il figlio di sette anni con problemi di salute; nell'occasione di tale accesso gli venne diagnosticata un'orticaria idiopatica, cui fece seguito il ricovero.
La Corte di Appello riteneva che l'assenza del dipendente  non fosse giustificata, in quanto la circostanza dedotta avrebbe potuto giustificare l'assenza esclusivamente con riferimento al ricovero urgente in orario corrispondente alla visita fiscale (ore 11.35): nel caso di specie, l'accesso al pronto soccorso avvenne ben prima e fu seguito da dimissioni (alle ore 4.59), mentre il ricovero ordinario (o visita di controllo) avvenne nel corso della tarda mattinata e non aveva alcuna caratteristica dell'urgenza; non era stata neppure allegata l'assenza di altri congiunti disponibili ad assistere il figlio minore; in ogni caso, la situazione non precludeva la possibilità di una previa comunicazione dell'assenza al datore di lavoro.
La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza affermando che "il giustificato motivo di esonero del lavoratore in stato di malattia dall'obbligo di reperibilità a visita domiciliare di controllo non ricorre solo nelle ipotesi di forza maggiore, ma corrisponde ad ogni fatto che, alla stregua del giudizio medio e della comune esperienza, può rendere plausibile l'allontanamento del lavoratore dal proprio domicilio, senza potersi peraltro ravvisare in qualsiasi motivo di convenienza od opportunità, dovendo pur sempre consistere in un'improvvisa e cogente situazione di necessità che renda indifferibile la presenza del lavoratore in luogo diverso dal proprio domicilio durante le fasce orarie di reperibilità (Cass. 14735 del 2004).
E' da escludere il nesso tra il momento dell'urgenza, effettivamente sussistente in orario notturno (al primo accesso al Pronto Soccorso), ma non sussistente al tempo della visita fiscale avvenuta in tarda mattinata, quando nessuna urgenza era stata dimostrata dal lavoratore idonea a giustificare l'allontanamento dal domicilio durante le fasce di reperibilità nonché il mancato previo avviso di allontanamento al proprio datore di lavoro." Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 24492/19; depositata il 1° ottobre

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