15/02/2014
Supermercato condannato per somministrazione illecita.
Una grossa realtà commerciale lombarda, che opera nel settore della grande distribuzione, è stata condannata dal tribunale di Milano, con sentenza poi confermata in corte di appello, ad assumere alle sue dipendenze la lavoratrice e a corrisponderle differenze retributive pari a circa € 100.000 avendo ritenuto che nella prestazione lavorativa si configurasse una somministrazione illecita di manodopera. L’impiegata risultava essere formalmente dipendente di una cooperativa; questa cooperativa aveva mandato quell'impiegata a prestare la sua attività nel supermercato; nel supermercato l'impiegata prendeva gli ordini dalla struttura gerarchica del supermercato, con totale estraneità della cooperativa che l'aveva mandata a lavorare in quel posto e che l'aveva assunta. Il corrispettivo del contratto di appalto, tra la cooperativa e il supermercato, inoltre, era commisurato alle ore di lavoro prestate effettivamente dell'impiegata, senza rischio di impresa da parte della cooperativa. Tutto questo ha indotto il tribunale a ritenere sussistente la somministrazione illecita di manodopera con imputazione del rapporto di lavoro direttamente alle dipendenze del supermercato che la utilizzava. Il supermercato è stato condannato al pagamento delle differenze retributive e al versamento dei contributi previdenziali. Una sconfitta totale.