Elementi taggati con famiglia

L'azienda non deve essere luogo di martirio

16/01/2020 - La Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi su questo fatto: la Corte d'appello di Torino ha assolto il presidente di una società per il reato di lesioni personali e maltrattamenti per presunti reati commessi in danno di una dipendente. Per la corte di appello non sussistono i presupposti del cosiddetto. mobbing... [Leggi tutto]

Assolto il direttore generale accusato di mobbing

30/06/2019 - La corte di appello ha assolto il direttore generale dell’ASM s.p.a., società multi servizi municipale addetta, tra l’altro, alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti urbani nella città di Terni, dall’accusa di aver maltrattato un lavoratore, ingegnere e dirigente del settore ambiente di quella... [Leggi tutto]

16/04/2015 - La Corte di Cassazione, con la sentenza del mese di aprile 2015 che commentiamo, valorizza giuridicamente la convivenza affermando che quando assume "i connotati di stabilità e continuità" e vi è "un progetto ed un modello di vita comune, si è in presenza di una "vera propria famiglia di fatto". Se esiste questa... [Leggi tutto]

L'azienda non deve essere luogo di martirio

03/01/2015 - La Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi su questo fatto: la Corte d'appello di Torino ha assolto il presidente di una società per il reato di lesioni personali e maltrattamenti per presunti reati commessi in danno di una dipendente. Per la corte di appello non sussistono i presupposti del cosiddetto. mobbing... [Leggi tutto]

15/12/2014 - Nella procedura del licenziamento collettivo l'individuazione dei lavoratori da licenziare deve avvenire, in relazione alle esigenze tecnico-produttive ed organizzative del complesso aziendale, nel rispetto dei criteri previsti da contratti collettivi stipulati con i sindacati, ovvero in mancanza di questi contratti, nel rispetto dei seguenti... [Leggi tutto]

Equiparati i due posti

09/11/2014 - Il reato di maltrattamento in famiglia nel luogo di lavoro è configurabile solo qualora l'azienda abbia dimensioni ridotte dal punto di vista spaziale, personale e organizzativo, tale da equiparare le relazioni tra le persone (datore di lavoro o equiparato e lavoratori) a quelle esistenti tra componenti di una famiglia in senso stretto.... [Leggi tutto]

10/02/2014 - Un marito  si é allontanato dal domicilio coniugale perché il ménage familiare si era già dissolto da tempo, perché la situazione familiare non era più sopportabile e perché dalla nascita del figlio non vi erano stati più rapporti sessuali fra i coniugi. La corte di cassazione... [Leggi tutto]

05/02/2014 - La corte di cassazione ha confermato la sentenza della corte di appello addebitando la separazione al marito perché è stata data prova dell'esistenza di un nesso di causalità tra la infedeltà del marito ed il naufragio del rapporto matrimoniale. La famiglia ha avuto una vita serena ed agiata sino all'inizio della... [Leggi tutto]

22/01/2014 - Secondo una recente sentenza della sezione Famiglia del Tribunale di Roma fare shopping sfrenato può essere un valido motivo di addebito di colpa in caso di separazione. Un uomo, stanco della moglie shopping-dipendente, ha infatti chiesto che venisse riconosciuto alla stessa l'addebito della colpa per la separazione, data la situazione... [Leggi tutto]

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Non esiste una espressa norma penale

21/01/2014 - La Corte di Cassazione, dopo qualche oscillazione, ultimamente ha affermato, in modo chiaro e netto, che " non esiste nel codice penale una espressa norma incriminatrice che sanzioni il c.d. mobbing. La figura di reato maggiormente prossima ai connotati caratterizzanti il mobbing è quella dei maltrattamenti commessi da persona dotata di... [Leggi tutto]

08/01/2014 - L’affidamento condiviso , ormai stabilito per legge come ipotesi “ordinaria” di affidamento dei figli nei casi di separazione dei genitori, ha certamente consegnato alla società civile una nuova sfida.  La legge 8 febbraio 2006, n. 54 nasce da una critica all’affidamento esclusivo o... [Leggi tutto]

08/01/2014 - La Corte Costituzionale con sentenza n. 56 del 10 febbraio 2006, ha dichiarato l'illegittimità della normativa del codice civile che all'articolo 274 prevedeva la preliminare delibazione di ammissibilità dell'azione della dichiarazione giudiziale di paternità o di maternità naturale promossa da un soggetto... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti del diritto del lavoro (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Il tutto con particolare attenzione sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto nei giudizi di merito; la Cassazione interviene su motivi di legittimità assai circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime giurisprudenziali  utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.