A- A A+

Agisce in conflitto di interessi col datore di datore, legittimo il licenziamento del dirigente

tag  News 

01/05/2023

L’azienda contesta ad un suo dirigente una pluralità di condotte sleali e infedeli, per avere consentito la partecipazione della moglie nelle attività di società concorrenti approfittando del suo inserimento all'interno della organizzazione imprenditoriale con un ruolo elevato fiduciario, di direttore tecnico e responsabile della Regione Campania,  aggravata dall'occultamento alla proprietà ed al Consiglio di amministrazione della situazione di conflitto di interessi che coinvolgeva anche l'operato del precedente amministratore. Ugualmente infedele ed in contrasto con il dovere di diligenza è l'indebita percezione ad opera del dirigente di buoni pasto per cifre assai elevate prive di causale.

La Corte di Appello ha circoscritto l'esame degli addebiti agli episodi che hanno visto il dirigente direttamente coinvolto in interessi di altre società, tralasciando la parte di contestazione sui buoni pasto; ha ritenuto che i fatti esaminati, descritti nella lettera di contestazione, fossero provati nella loro oggettività e rivelassero un comportamento sleale, contrario al principio di fedeltà ed avessero gravità tale da ledere irrimediabilmente il vincolo fiduciario. Conseguentemente ha respinto il ricorso in Appello proposto contro la sentenza del Tribunale che gli aveva già dato torto.

Il dirigente ha proposto contro la sentenza ricorso per Cassazione lamentando la violazione e la falsa applicazione dell'art. 18, comma 4, St. Lav., per avere la Corte di Appello escluso la riconducibilità dell'addebito alla previsione del c.c.n.l. applicato dalla società, che punisce con la sola sanzione conservativa la condotta di chi "esegua con negligenza grave il lavoro affidatogli; ometta parzialmente di eseguire il servizio assegnato; non avverta subito i superiori di eventuali irregolarità nell'adempimento del servizio" e per non avere considerato sproporzionato il licenziamento in ragione della mancata prova di una serie di condotte contestate.

La Cassazione ha respinto le critiche perché, a suo giudizio, “ la Corte d'Appello si è attenuta ai canoni giurisprudenziali attraverso cui sono state definite le nozioni legali di giusta causa e di proporzionalità della misura espulsiva ed ha motivatamente valutato la gravità dell'infrazione e la sua idoneità a ledere irrimediabilmente il vincolo fiduciario; ha preso in esame la fattispecie disciplinare punita dal contratto collettivo con sanzione conservativa e incentrata sulla esecuzione "con negligenza grave del lavoro" e sulla mancata segnalazione ai superiori "di eventuali irregolarità nell'adempimento del servizio" ed ha motivatamente escluso la riconducibilità a tale previsione della condotta del D., concretatasi in plurimi atti gravemente sleali, in radicale conflitto di interessi con la società datoriale.” Cass. civ, sez. lav., ord., 16 marzo 2023, n. 7712.

La Cassazione ha così definitivamente respinto il ricorso del dirigente aggiungendo che “Parte ricorrente non sottopone a questa Corte errori di diritto imputabili ai giudici di merito nell'applicazione dei paradigmi normativi di giusta causa e di proporzionalità del licenziamento, ma pretende soltanto una diversa valutazione dei dati probatori raccolti al fine di ottenere un esito diverso della lite, così collocandosi al di fuori della cornice del vizio di cui all'art. 360 c.p.c., n. 3.”

In conseguenza del rigetto, il dirigente infedele è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali a favore dell’azienda con l’obbligo di versare all’erario il doppio importo per il contributo di iscrizione a ruolo della causa.

Biagio Cartillone

 

Lo studio a Milano

10/01/2016   Lo studio si trova  nel centro storico della città, di fronte alla Rotonda della Besana , adiacente al Palazzo di Giustizia . tel. 025457952. email biagio.cartillone@studiocartillone.it Lo studio é aperto dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30, dal lunedì al venerdì.  L'ubicazione dello studio consente... [Leggi tutto]

Il canone di locazione non è riducibile dai Tribunali su richiesta del conduttore e in conseguenza dell’emergenza Covid

04/02/2022 La rinegoziazione del contratto compete solo alla volontà delle parti: è da escludere la possibilità per il Giudice di modificare le condizioni economiche dei contratti di locazione riducendo, ancorché temporaneamente, i canoni di locazione. “Per quel che concerne i doveri di correttezza e buona fede nell'esecuzione del contratto, ed al dovere di... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza è valido se rispetta una pluralità di prescrizioni e di limiti

06/03/2021 Il patto di non concorrenza configura un contratto a titolo oneroso ed a prestazioni corrispettive, in virtù del quale il datore di lavoro si obbliga a corrispondere una somma di danaro o altra utilità al lavoratore e questi si obbliga, per il tempo successivo alla cessazione del rapporto di lavoro, a non svolgere attività concorrenziale con quella del datore. Dal punto... [Leggi tutto]

DIVISIONE DELLA PENSIONE TRA IL CONIUGE E L'EX CONIUGE

06/03/2021 Come si divide la pensione tra il coniuge e l’ex coniugee La pensione fra il coniuge superstite e l’ex coniuge altrettanto superstite deve essere ripartita tendo conto della durata dei rispettivi matrimoni ma non in modo esclusivo dovendosi eventualmente contemperare questo dato temporale con altre circostanze che possono assumere rilevanza e significato. La Corte di Cassazione a... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

La disabilità nei rapporti di lavoro

02/01/2022 Il concetto di disabilità si identifica con la “limitazione, risultante in particolare da menomazioni fisiche, mentali o psichiche durature che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione della persona interessata alla vita professionale su base di uguaglianza con gli altri lavoratori” (Cass. 12.11.2019, n. 29289;... [Leggi tutto]

Per la difesa davanti ai giudici  è consentito produrre anche i documenti personali e riservati

“Giova ribadire che la produzione in giudizio di documenti contenenti dati personali è sempre consentita ove sia necessaria per esercitare il proprio diritto di difesa, anche in assenza del consenso del titolare e quali che siano le modalità con cui è stata acquisita la loro conoscenza: dovendo, tuttavia, tale facoltà di difendersi in giudizio, utilizzando gli altrui dati personali, essere esercitata nel rispetto dei doveri di correttezza, pertinenza e non eccedenza previsti dalla L. n. 675 del 1996, art. 9, lett. a) e d), sicché la legittimità della produzione va valutata in base al bilanciamento tra il contenuto del dato utilizzato, cui va correlato il grado di riservatezza, con le esigenze di difesa.” ( Cass. civ., sez. lav., sent., 12 novembre 2021, n. 33809)