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La Goldman Sachs autorizza i suoi dipendenti ad abbandonare l'abito su misura e il tailleur

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06/03/2021

La più potente banca d'affari americana annuncia l'alleggerimento del codice interno sull’abbigliamento dei suoi  36.000 impiegati che sono  stati informati all'inizio del mese di marzo 2019.  Fino ad oggi, abiti su misura, cravatte, tailleur e scarpe ad hoc  erano rigorosamente obbligatori. Già nel 2017, però, la banca aveva permesso agli ingegneri della divisione tecnologica e digitale di abbigliarsi in modo più informale.  Adesso tutti gli impiegati  possono scegliere liberamente come vestirsi. La nota interna aziendale confida solo  nel bon-ton dei dipendenti e sulla loro capacità di discernimento. Sipotrà cambiare il completo su misura con la polo ma senza sconfinare nell’infradito,  zoccoli o  felpe con il cappuccio e pantaloncini corti. Perché l'illustre banca dismette l'uniforme del banchiere e del bancario mettendola in soffitta?  Per darsi un contegno di modernità  e per  attirare le migliori risorse che, nei tempi moderni,  sono attratte fatalmente  dai giganti di Internet e della Silicon Valley,  dove domina  il look del  jean tee-shirt.

 

 

 

 

 

 

 

La donna nella Grecia classica e dintorni

Da Ippocrate in poi, molte teorie venivano formulate dalla medicina greca a proposito della capacità riproduttiva della donna, ed alcune erano estremamente fantasiose.

Si pensava infatti che l’utero “vagasse” per il corpo femminile se la donna non aveva rapporti e che quindi l’unico rimedio fosse il matrimonio. 

Nel frattempo, alcuni medici consigliavano di legare la donna su una scala a testa in giù e scuoterla finché l’utero non fosse ritornato nella sua sede naturale; oppure, se era arrivato al cervello, si cercava di farlo scendere facendo annusare alla malcapitata sostanze maleodoranti.  E così via.

La donna nubile era considerata con malevolenza all’interno della famiglia, in cui non aveva un ruolo preciso; solo sposandosi, acquisiva uno status sociale consono.

 Anche il pensiero filosofico non era da meno riguardo alla differenza di genere: lo stesso Platone (considerato impropriamente paladino della parità tra maschio e femmina) riteneva che, per la teoria della reincarnazione, se un essere di sesso maschile operava male nella vita si sarebbe ritrovato dopo la morte ingabbiato in un corpo femminile. 

 Ad Atene, pur essendo il matrimonio monogamico, l’uomo poteva avere ben tre donne: la moglie, che gli assicurava la legittimità dei figli, una concubina ed una etera, che lo accompagnava nei banchetti pubblici ed era in grado di conversare di svariati argomenti.  La moglie, anche se non era relegata in casa, non aveva occasione di intessere relazioni sociali, ma era isolata nell’ambito della famiglia, priva di una vera educazione e di possibilità reali di socializzazione.

Anche ai giorni nostri, le donne devono fronteggiare sul lavoro il mobbing e la discriminazione di genere. Non è difficile comprendere perché ciò possa avvenire, considerati anche questi precedenti storici dei nostri antenati scientifici, letterari e filosofici che, pur nella loro cultura, hanno sempre attribuito alla donna un ruolo marginale e di sottomissione.

 

Nella foto: vaso greco che raffigura la nascita di Bacco dalla coscia di Zeus; aspirazione all'autosufficienza maschile. Opera esposta nel museo nazionale archeologico di Taranto.