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Aumentano le condanne e i costi contro lo Stato per le ingiuste detenzioni

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23/01/2017

Solo nel 2016 lo Stato ha pagato ben 42 milioni di euro per risarcire le ingiuste detenzione  e cioè per risarcire coloro che sono stati oggetto di arresti che non andavano eseguiti  e per  risarcire  gli errori giudiziari. Questi errori nell'esercizio della potestà punitiva dello Stato,  hanno dei costi non indifferenti. Se la giustizia  penale è stata ingiusta occorre risarcire il danno subito riparando l'atto di questa ingiustizia. Dal 1992 ad oggi lo Stato ha speso ben 648 milioni di euro per l'ingiusta detenzione e 43 milione per gli errori giudiziari. Ottenere il risarcimento dei danni da parte dello Stato, però, non è cosa semplice perché i tempi occorrenti per ottenere la sentenza di condanna in genere sono molto lunghi. A volte la procedura richiede anche 10 anni. Al danno dell'ingiusta detenzione si aggiunge così l'ulteriore danno dell'ingiusto ritardo con cui si riesce ad ottenere giustizia. Gli errori giudiziari dei giudici coinvolgono  l'intero territorio nazionale ma vi è qualche ufficio giudiziario che incorre più facilmente in   questi errori rispetto ad altri.

L'errore giudiziario è risarcito e pagato dallo Stato e non dal giudice personalmente che ne è stato  il responsabile. Quella della responsabilità personale del giudice per il risarcimento dei danni da lui procurati nell'esercizio delle sue attività giudiziaria, è un tema molto dibattuto e contrastato. Il giusto equilibrio non è stato ancora trovato.

 

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