Incontro di Socrate con Eutifrone davanti al Tribunale
“Eutifrone: Ma io sono convinto, o Socrate, che nessuno degli dèi sia in disaccordo con gli altri, su questo punto almeno: che, cioè, chi ha ucciso qualcuno contro giustizia debba essere punito. Socrate: Ma come? Hai mai sentito, o Eutifrone, qualcuno, fra gli uomini, mettere in dubbio che chi ha ucciso contro giustizia, o che ha commesso qualsiasi altra azione ingiusta, non debba essere punito? Eutifrone: Ma, veramente, gli uomini non cessano mai di litigare su queste cose, e soprattutto nei tribunali. E quelli che hanno commesso ingiustizie di ogni genere fanno e dicono di tutto per sfuggire alla punizione. Socrate: E costoro, o Eutifrone, ammettono anche di aver commesso ingiustizia, e, pur ammettendolo, sostengono, ciononostante, di non dover essere puniti? Eutifrone: Questo, almeno, no di certo! Socrate: Allora, non è vero che fanno e che dicono di tutto: questo, infatti, credo che non si azzardino a metterlo in dubbio, ossia che, se hanno commesso ingiustizia, debbano essere puniti. Io credo, invece, che non ammetteranno di aver commesso ingiustizia. O non è così? Eutifrone: È vero. Socrate: Allora, non è questo che mettono in dubbio, ossia che chi ha commesso ingiustizia debba essere punito; ma è, piuttosto, quest’altro che mettono in dubbio: chi sia colui che ha commesso ingiustizia, che cosa abbia fatto e quando. Eutifrone: È vero.” Socrate: E queste stesse cose non accadono forse anche fra gli dèi, se essi sono veramente in contrasto circa le cose giuste e le ingiuste, come tu dici? Così, gli uni accuseranno gli altri di aver commesso ingiustizia, e gli altri lo negheranno. Infatti, certamente, o carissimo, non c’è nessuno, né degli dèi né degli uomini, che s’azzardi a sostenere che colui che ha commesso ingiustizia non debba essere punito. Eutifrone: Sì, è vero, o Socrate, almeno in generale. Socrate: Invece io credo, o Eutifrone, che coloro che litigano, litighino sulle singole azioni: siano essi uomini, siano essi dèi, posto che anche gli dèi litighino. E in quanto sono discordi sulla valutazione di una data azione, gli uni sostengono che essa è stata compiuta conformemente a giustizia, altri, invece, contro giustizia. Non è forse così? Eutifrone: E' così.
Dai Dialoghi di Platone.
Per la difesa davanti ai giudici è consentito produrre anche i documenti personali e riservati
“Giova ribadire che la produzione in giudizio di documenti contenenti dati personali è sempre consentita ove sia necessaria per esercitare il proprio diritto di difesa, anche in assenza del consenso del titolare e quali che siano le modalità con cui è stata acquisita la loro conoscenza: dovendo, tuttavia, tale facoltà di difendersi in giudizio, utilizzando gli altrui dati personali, essere esercitata nel rispetto dei doveri di correttezza, pertinenza e non eccedenza previsti dalla L. n. 675 del 1996, art. 9, lett. a) e d), sicché la legittimità della produzione va valutata in base al bilanciamento tra il contenuto del dato utilizzato, cui va correlato il grado di riservatezza, con le esigenze di difesa.” ( Cass. civ., sez. lav., sent., 12 novembre 2021, n. 33809)