31/10/2014
Per rendere più efficienti i giudici dei nostri tribunali, a volte, non occorrono grandi riforme e grandi spese nel bilancio dell'amministrazione della giustizia: sarebbe sufficiente munire il singolo giudice delle necessarie strutture burocratiche per meglio operare nell'esercizio delle sue funzioni giurisdizionali. Quel giudice dovrebbe poter contare sull'aiuto di collaboratori che in udienza predispongano il verbale di causa e provvedano ad eseguire tutte quelle attività che sono di contorno e di preparazione alla funzione giurisdizionale. Quel giudice, poi, nella redazione delle sue sentenze dovrebbe poter usufruire di collaboratori che lo aiutino nelle ricerche giurisprudenziali e lo liberino dalle fatiche di dover materialmente redigere la sentenza dattilografandola. Il giudice, attorno al quale si creerebbe una simile struttura di collaboratori e di assistenza, un vero e proprio “Ufficio del Giudice”, godrebbe di un grande risparmio di tempo e potrebbe dedicarsi agevolmente all'assolvimento del suo vero compito che è quello di decidere le controversie e pronunciare le sentenze. Si può aiutare quel giudice ad emanar sentenze senza dover aumentare l'organico delle cancellerie ma attingendo tra i praticanti avvocati che sarebbero ben felici, con un modestissimo rimborso spese, e a volte anche senza, di assisterlo in queste attività collaterali. Non ha significato occupare il giudice in attività burocratiche e di contorno alla sua funzione giurisdizionale; non ha vinto il concorso in magistratura per essere adibito a queste attività che devono essergli totalmente estranee. il Ministero della Giustizia potrebbe intervenire in modo efficace.