11/06/2014
Le speranze degli operatori della giustizia sul processo telematico si accendono e si spengono velocemente come le lucciole nelle notti di primavera.
Il processo telematico, così come si evolve, é diventato un continuo stop and go.
Adesso dovrebbe partire in modo definitivo ma si affacciano subito problemi e disfunzioni che rischiano di annacquarlo.
Vi sono alcuni aspetti critici da segnalare.
1. I documenti che superano il peso di 30 MB non possono essere inviati in via telematica dagli studi professionali perché il sistema non sopporta più di 30 MB che in una trasmissione possono rappresentare una quantità irrisoria. In questo caso per l'insufficienza del sistema bisogna ritornare alla carta depositando documenti e memorie in cancelleria manualmente, come prima.
Perché il ministero non fa eliminare questo limite per consentire la trasmissione degli atti e dei documenti qualunque sia il loro peso?
2.Inviate le memoria da depositare per via telematica le cancellerie chiedono agli avvocati il deposito degli atti cartacei (la chiamano copia di cortesia). Ecco il tarlo: il processo telematico anziché semplificare e ridurre le attività le raddoppia. In questo modo gli studi professionali adesso devono assolvere due obblighi: invio per via telematica delle memorie e dei documenti in aggiunta al deposito tradizionale in forma cartacea degli stessi atti e degli stessi documenti.
3. Il sistema informatico non offre in visione, perchè non caricati dalle cancellerie, le dichiarazioni testimoniali e tutti gli altri atti raccolti dal giudice che contengono la firma autografa dei soggetti coinvolti. Questa mancata pubblicazione, però, è priva di significato. Gli stessi atti ben possono essere pubblicati anche senza la firma dei testimoni e degli altri soggetti perché sono il giudice e la cancelleria a garantire sulla loro autenticità. Questi atti, peraltro,se devono essere pubblicati con le sottoscrizioni (ma non vi è vero motivo) ben possono essere pubblicati attraverso la loro veloce scannerizzazione.
4. Non si possono avere fascicoli informatici completi dei vari atti, perchè vi sono giudici bravi che li inseriscono nel sistema, e altri fascicoli informatici privi perchè vi sono giudici meno bravi che non provvedono all'inserimento. Tutti i giudici però devono inserire gli atti e gli utenti devono poter fare affidamento sulla loro presenza e sulla consultazione immediata.
Se il sistema incomincia ad avere questi buchi e si impongono prassi negative, l'utilità della informatizzazione diventa marginale per tutti, senza distinzione tra giudici, avvocati e cancellieri.
Bastano poche e fallaci scelte per mandare in tilt il sistema. Si ha un motore da Ferrari ma si continua a camminare con il vecchio asino.
A volte sembra che vi sia da parte dei responsabili del progetto la mancanza di una visione d'insieme e una sostanziale diffidenza nei confronti dello strumento in sè. Se manca il progetto e la fiducia si va a singhiozzo ma in questa materia i singhiozzi è meglio non averli.
Milano 11/06/2014