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È penalmente illecito farsi giustizia da sé.

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17/01/2014


Non raramente accade che un proprietario che ha concesso in locazione un immobile, alla scadenza del contratto o di fronte al mancato pagamento del canone di locazione, provveda autonomamente e direttamente a sostituire le chiavi della serratura dell’appartamento buttando fuori così l’inquilino inadempiente che non vuole andare via. I casi sono più frequenti di quanto si possa credere. Agendo così, però, il proprietario, pur avendo ragione nel merito, compie un atto gravissimo che può costargli molto caro. Il conduttore, che è stato privato del possesso legittimo dell’appartamento, infatti, può proporre contro il proprietario “sceriffo” un immediato e veloce ricorso cautelare avanti il tribunale chiedendo la reintegrazione nel possesso dell’immobile. Il conduttore certamente avrà pieno successo in questa sua azione contro il proprietario avanti il tribunale civile perché il possesso è tutelato dalla legge in quanto tale, prescindendo dalle ragioni, dai torti e dal titolo di proprietà. 
Il conduttore, inoltre, può anche denunciare penalmente il proprietario dell’immobile che lo ha spossessato per aver commesso i delitti di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e anche per violazione di domicilio. 
Quando si ha un diritto di proprietà da tutelare, di fronte all’altrui inadempienza e contemporaneo possesso del bene, non bisogna mai farsi giustizia da sè ma occorre sempre rivolgersi all’autorità giudiziaria e chiedere il relativo provvedimento di tutela. Se si agisse diversamente dalla parte della ragione si passerebbe immediatamente alla parte del torto.
Lo “scasso” porta guai infiniti a chi lo commette. 
È un errore da non commettere mai!
Milano 13 settembre 2008.

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