05/10/2020
La ex moglie divorziata, alla morte del marito, chiede all’Inps l’attribuzione della pensione di reversibilità essendo titolare di un assegno di divorzio stabilito nella sentenza. L’assegno di mantenimento, però, era stato fissato da un tribunale della California nell’importo di un euro all’anno. I giudici di merito, nonostante l’esiguità dell’importo stabilito a titolo di mantenimento, hanno accolto la domanda e hanno attribuito all’ex moglie la pensione di reversibilità che l’Inps è stata costretta ad erogare.
Contro la sentenza è stato proposto ricorso in cassazione ad iniziativa dell’Istituto previdenziale che l’ha ritenuta in violazione di legge. La cassazione ha accolto il ricorso e ha riformato la sentenza statuendo che la pensione di reversibilità spetta all’ex coniuge superstite solo nel caso in cui sia titolare di un assegno di mantenimento idoneo ad assolvere alle finalità di tipo assistenziale. Questo diritto non spetta nel caso in cui l’ex coniuge sia titolare di un assegno fissato in misura simbolica. Non può il coniuge superstite, in conseguenza del decesso dell’ex coniuge, godere di una condizione migliore condizione economica rispetto a quella di cui godeva quando le chiese codice era in vita. Un assegno di mantenimento simbolico di un euro per ogni anno non vale sicuramente ad attribuire il trattamento pensionistico di reversibilità perché quella somma non è idonea ad assolvere le finalità di mantenimento poste a base dell’assegno divorzile.
Cassazione 28 settembre 2020 sentenza numero 20.477
AI CLIENTI DELLO STUDIO
Per una migliore organizzazione, in termini di efficienza e di assoluta tempestività, per le consultazioni con lo studio, che abbiano carattere di urgenza, vi suggeriamo di usare la videoconferenza. Realizzare un sistema di videoconferenza è estremamente semplice, e a costo zero. Un computer, che abbia un video con le casse incorporate, e il collegamento via internet con banda larga é tutto quello che occorre. Il sistema consente di avere confronti e colloqui in via immediata, con risparmio di tempo e di costi da parte di tutti. Uno strumento eccezionale per il lavoro e per il collegamento tra i vostri uffici e lo studio.
La professione di avvocato incide nel campo della libertà, della sicurezza, della giustizia e, in modo più ampio, sulla protezione dello Stato di diritto. Essa si esercita con autonomia e indipendenza, dignità ed onore, segretezza professionale e lealtà, al fine di tutelare i diritti e gli interessi della persona nei confronti tanto dei privati quanto dei pubblici poteri, contribuendo così alla applicazione delle leggi ed alla corretta amministrazione della giustizia. In una società democratica l’Avvocatura rappresenta un baluardo normativo nella difesa dell’interesse pubblico al perseguimento della giustizia. L’avvocato, dunque, non è mero prestatore di servizi, in un’ottica di puro mercato; il suo é un impegno professionale e sociale, perché al di là del singolo caso concreto, che vede protagonisti le parti del processo, vi sono regole e principi generali che compongo l’ordinamento giuridico, sul cui rispetto è fondata la pacifica convivenza di tutti. Come scriveva l’illustre giurista, e Costituente, Piero Calamandrei: “Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore. Ma l’avvocato no. (…) L’avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sé, assumere i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce. L’avvocatura è una professione di comprensione, di dedizione e di carità. Per questo amiamo la toga: per questo vorremmo che, quando il giorno verrà, sulla nostra bara sia posto questo cencio nero: al quale siamo affezionati perché sappiamo che esso ha servito a riasciugare qualche lacrima, a risollevare qualche fronte, a reprimere qualche sopruso: e soprattutto a ravvivare nei cuori umani la fede, senza la quale la vita non merita di essere vissuta, nella vincente giustizia”. L’avvocato è strumento stesso della giustizia, nella misura in cui avvicina chi ha subito un torto al giudice, che è chiamato a fornire il giusto rimedio di legge. Avv. Paolo Gallo