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I PRINCIPI DELLA COSTITUZIONE IN MATERIA DI VACCINAZIONE

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07/03/2021

L'articolo 32 della Costituzione "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività". Per la Costituzione occorre tutelare la salute individuale perché attraverso di essa si tutela anche la salute della collettività.
L’interesse collettivo e quello individuale coincidono. Lo Stato, per raggiungere questo obiettivo, deve garantire le " cure gratuite agli indigenti". La legislazione ordinaria in materia di vaccinazione deve essere sempre rispettosa dei principi di ragionevolezza e proporzionalità; senza l’osservanza di questi principi vi sarebbe la violazione della Costituzione.
La Corte Costituzionale ha sempre riconosciuto la correttezza delle norme ordinarie che hanno introdotto le vaccinazioni obbligatorie (anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenza tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, antivaricella) e le vaccinazioni raccomandate (anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica, anti-rotavirus) perché sono state ritenute proporzionate e ragionevoli rispetto all'obiettivo da raggiungere.
Di fronte all'obbligatorietà, come anche alla forte raccomandazione a vaccinarsi, la Corte Costituzionale, in ben due occasioni, ha dichiarato l’obbligo dello Stato di assicurare gli indennizzi a coloro i quali, a causa degli effetti collaterali del vaccino, dovessero subire dei danni alla propria salute. È giusto che lo Stato che pretende dai suoi cittadini la vaccinazione assuma anche l’obbligo di risarcirli nel caso in cui quella vaccinazione dovesse procurare dei danni. Questi principi si applicano anche alla vaccinazione anti Covid-19.