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La nota personale annuale sul rendimento è negativa

tag  News  impugnata 

20/01/2019

protesta platealmente con affissione di cartelli: licenziato

Un impiegato di banca é stato licenziato per giusta causa. Il fatto di cui si era reso protagonista era consistito nella "reazione intollerabilmente alterata ed aggressiva tenuta, il 28 maggio 2009 a seguito della contrarietà manifestata per le note annuali di valutazione negative, dal lavoratore che, con plateali reazioni di protesta con affissione di cartelloni visibili ai colleghi e al pubblico recanti a caratteri cubitali frasi di denuncia ("mi sta devastando", "sono vittima di stalking", "accetto tutti i lavori eccetto quelli che mi obbligano a tacere"), non abbandonava alla fine del turno di lavoro, benchè invitato dal direttore, i locali aziendali, ivi trattenendosi fino a sera, quando ne era allontanato a forza per intervento del personale di polizia. In base al complessivo comportamento di palese insofferenza del lavoratore e di sua incapacità a rispettare ruoli, direttive e doveri connessi al rapporto di impiego e tenuto anche conto delle precedenti sanzioni disciplinari conservative riportate…” . La Corte di appello ha condiviso la valutazione di irreversibile lesione del vincolo fiduciario tra le parti.

L'impiegato ha impugnato la sentenza rivolgendosi alla Cassazione ma le sue doglianze non sono state accolte perché i motivi della sua impugnazione avevano a oggetto valutazioni  del merito della sentenza  ma i fatti di causa non possono essere ricostruiti dalla Cassazione  in modo diverso da come sono stati assunti dai giudici di merito essendovi un impedimento di legge. Il licenziamento è rimasto così definitivo. Sentenza n. 1196 /2019 depositata il 17 gennaio.

L'impiegato, nel caso in esame, è stato gravemente imprudente; egli poteva ben contestare il giudizio negativo sulla sua persona ma doveva farlo senza travalicare i limiti imposti dal suo ruolo di lavoratore dipendente. Doveva contestare quel giudizio solo con penna e calamaio.

 

Rotonda della Besana, Milano | Hotel St. George Milano

Lo studio.

Lo studio è ubicato nel centro storico di Milano, di fronte alla Rotonda della Besana, ed è adiacente al palazzo di giustizia.
Lo studio é aperto dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30, dal lunedì al venerdì.
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17/11/2015    Il nostro studio per rendere sempre più efficienti i suoi servizi, ha attivato a favore dei propri assistiti un sistema di accesso ai dati in remoto. Questo accesso consente al cliente, dalla propria sede o abitazione di consultare il fascicolo con i documenti e i dati giudiziari che si riferiscono alla controversia. In questo modo si  consente al cliente... [Leggi tutto]

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L'AVVOCATURA STRUMENTO DEI DIRITTI E DELLA LIBERTA' 

La professione di avvocato incide nel campo della libertà, della sicurezza, della giustizia e, in modo più ampio, sulla protezione dello Stato di diritto. Essa si esercita con autonomia e indipendenza, dignità ed onore, segretezza professionale e lealtà, al fine di tutelare i diritti e gli interessi della persona nei confronti tanto dei privati quanto dei pubblici poteri, contribuendo così alla applicazione delle leggi ed alla corretta amministrazione della giustizia. In una società democratica l’Avvocatura rappresenta un baluardo normativo nella difesa dell’interesse pubblico al perseguimento della giustizia. L’avvocato, dunque, non è mero prestatore di servizi, in un’ottica di puro mercato; il suo é un impegno professionale e sociale, perché al di là del singolo caso concreto, che vede protagonisti le parti del processo, vi sono regole e principi generali che compongo l’ordinamento giuridico, sul cui rispetto è fondata la pacifica convivenza di tutti. Come scriveva l’illustre giurista, e Costituente, Piero Calamandrei: “Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore. Ma l’avvocato no. (…) L’avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sé, assumere i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce. L’avvocatura è una professione di comprensione, di dedizione e di caritàPer questo amiamo la toga: per questo vorremmo che, quando il giorno verrà, sulla nostra bara sia posto questo cencio nero: al quale siamo affezionati perché sappiamo che esso ha servito a riasciugare qualche lacrima, a risollevare qualche fronte, a reprimere qualche sopruso: e soprattutto a ravvivare nei cuori umani la fede, senza la quale la vita non merita di essere vissuta, nella vincente giustizia”. L’avvocato è strumento stesso della giustizia, nella misura in cui avvicina chi ha subito un torto al giudice, che è chiamato a fornire il giusto rimedio di legge. Avv. Paolo Gallo