Elementi taggati con lavoratori

Il licenziamento per giusta causa deve essere preceduto dalla contestazione di addebito

12/02/2020 - Un giovane apprendista è stato assunto dall'Officina Ortopedica Catanese Srl con un contratto di apprendistato della durata di 30 mesi. La società, dopo due anni dall'inizio del contratto, ha comunicato all'apprendista la disdetta anticipata del contratto "a seguito delle numerose lamentele ricevute e del suo mancato... [Leggi tutto]

L’elenco e i criteri adottati nella scelta dei licenziandi deve essere inviata entro 7 giorni.

07/11/2018 - Conclusa la procedura di consultazione con le organizzazioni sindacali e comunicati i licenziamenti agli interessati, l’azienda ha l’obbligo di rendere noti entro 7 giorni dalla data di comunicazione dei licenziamenti stessi, l’elenco dei lavoratori licenziati, con i criteri di scelta adottati nella individuazione del... [Leggi tutto]

08/06/2017 - Due dipendenti di una società, fanno costituire un'altra società alle rispettive mogli perché intraprenda un'attività commerciale direttamente in concorrenza con il proprio datore di lavoro. I mariti, attraverso i loro contatti personali, utilizzando le conoscenze di cui godevano in virtù dell'attività... [Leggi tutto]

29/03/2014 - In relazione  all’orario di lavoro risulta ormai principio pacifico in giurisprudenza quello per il quale rappresenta onere del lavoratore, in caso di richiesta di corresponsione di importi per differenze retributive, fornire la necessaria prova dell’attività espletata oltre il normale orario di lavoro e, in assenza di... [Leggi tutto]

12/02/2014 -   La Direzione Generale per l'Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con interpello n. 29 del 23 ottobre 2013, ha risposto ad un quesito in merito alla possibilità che si configuri il diritto del lavoratore a percepire l’ASpI e il conseguente obbligo del datore di lavoro di versare il... [Leggi tutto]

non deve essere strumento di persecuzione

22/01/2014 - Il datore di lavoro deve esercitare il suo potere disciplinare previsto dall'articolo 7 dello statuto dei lavoratori con criteri di giustizia e fondatezza.  Nel caso in cui vi sia un cattivo esercizio di quel potere con il sorgere di uno stato di morbilità a danno del lavoratore, l'azienda successivamente non potrà... [Leggi tutto]

22/01/2014 - Il lavoratore che prende a schiaffi la moglie, mentre è al lavoro e insulta un superiore che cerca di sedare il litigio, non può essere licenziato per giusta causa. È quanto si evince dalla sentenza n. 16616 della sezione lavoro della Corte di Cassazione, depositata il 28 luglio scorso. Il fatto. Un lavoratore di... [Leggi tutto]

Si rischia la Babele del diritto del lavoro

22/01/2014 - Attraverso la contrattazione sindacale si tenta di demolire lo statuto dei lavoratori  Il decreto-legge del 13 agosto 2011 n. 138 prevede che la contrattazione collettiva aziendale e quella territoriale, senza alcuna limitazione alla sua autonomia, possa disciplinare in modo diverso dalla normativa statale, derogandovi in tutto o in... [Leggi tutto]

Si calcola sulle normali esigenze dell'azienda

20/01/2014 - L'accertamento del numero dei dipendenti occupati dall'impresa ai fini dell'applicabilità del regime di stabilità reale di cui all'art. 18 della legge n. 300 del 1970 - va condotto considerando i lavoratori in servizio alla stregua delle medie e normali esigenze produttive dell'azienda, in riferimento non già alla data... [Leggi tutto]

09/01/2014 - Una infermiera dipendente di una clinica privata ha espresso dei giudizi negativi sulla professionalità della clinica e sulle sue capacità di ben operare. La clinica ha reagito irrogando all'infermiera il licenziamento disciplinare. I giudici di merito hanno ritenuto il licenziamento illegittimo per la sua sproporzione. La corte... [Leggi tutto]

08/01/2014 - L’art. 4, comma 2, della L. n. 300/1970 (statuto dei lavoratori) stabilisce che “gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei... [Leggi tutto]

Questa abolizione risale alla legge Biagi del 2003

07/01/2014 - Abolito l'obbligo del medesimo trattamento dei lavoratori dell'impresa appaltatrice con quelli dell'impresa appaltante. La legge 23 ottobre 1960 n. 1369, divieto di interposizione nelle prestazioni di lavoro, all'articolo 3, prevedeva esplicitamente per gli appalti da eseguirsi nell'interno dell'impresa, l'obbligo delle imprese... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti del diritto del lavoro (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Il tutto con particolare attenzione sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto nei giudizi di merito; la Cassazione interviene su motivi di legittimità assai circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime giurisprudenziali  utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.