02/01/2022
Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive:
– il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità);
– il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in concorrenza con l’impresa.
Tutela dell’impresa e libertà del lavoratore
Secondo la Corte di Cassazione, le clausole di non concorrenza perseguono un duplice fine:
I limiti alla validità del patto: art. 2125 c.c.
Affinché il patto di non concorrenza sia valido, devono essere rispettate le condizioni indicate dall’art. 2125 c.c.:
In assenza di tali requisiti, il patto è nullo.
Un regime speciale per il lavoratore subordinato
La disciplina del patto di non concorrenza per i lavoratori subordinati è peculiare rispetto a quella prevista per altri soggetti, come:
come chiarito dalla Cassazione con la sentenza n. 5691/2002.