Elementi taggati con dipendente

Mansioni, modalità e orari di lavoro erano quelli antecedenti al pensionamento

03/01/2020 - La corte d'appello di Venezia, in parziale accoglimento dell'appello proposto contro la sentenza del tribunale di Vicenza, ha condannato un’impresa a pagare a favore dell'Inps Euro 109.445 a titolo di contributi non versati ed omesse trattenute pensionistiche, oltre somme aggiuntive ed accessori di legge, ed a pagare all'INAIL Euro ^626 a... [Leggi tutto]

La prova è processualmente utilizzabile

01/01/2020 - La corte di cassazione ha ammesso come mezzo di prova delle vessazioni in ufficio le registrazioni della dipendente. È nota la difficoltà ontologica di provare il mobbing in azienda anche perché delle volte a porre in essere gli atti di mobbing sono gli stessi colleghi di lavoro. I colleghi di lavoro non gradiscono in... [Leggi tutto]

Alla cessazione del rapporto di lavoro non ha diritto all'indennità sostitutiva delle ferie

31/12/2019 -  Il dirigente nella sua autonomia si deve organizzare in modo tale da godere delle ferie che gli spettano. In caso contrario rischia di perderle definitivamente e di non averne nemmeno il pagamento sostitutivo. Si riporta la massima della Corte di Cassazione: “Nel merito la pretesa del dirigente., che lamenta il mancato... [Leggi tutto]

28/04/2017 - Un lavoratore, licenziato per giusta causa, si rivolge alla Corte di Cassazione  deducendo che  l’esser stato sottoposto, per motivi legati ad accertamenti sanitari, ad un pedinamento da parte di una agenzia investigativa integrava un comportamento in contrasto con il dettato dell'art. 5 dello statuto dei... [Leggi tutto]

Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 19922/16; depositata il 5 ottobre

09/10/2016 - Spesso accade che le aziende installino sui veicoli aziendali dei gps che consentono di verificare, in modo invasivo il tragitto e le soste del prestatore d’opera nel rendere la sua prestazione lavorativa. In questo caso sottoposto alla Corte di Cassazione, che tratta della prestazione lavorativa di una guardia giurata nei suoi... [Leggi tutto]

Mansioni, modalità e orari di lavoro erano quelli antecedenti al pensionamento

07/03/2015 - La corte d'appello di Venezia, in parziale accoglimento dell'appello proposto contro la sentenza del tribunale di Vicenza, ha condannato un’impresa a pagare a favore dell'Inps Euro 109.445 a titolo di contributi non versati ed omesse trattenute pensionistiche, oltre somme aggiuntive ed accessori di legge, ed a pagare all'INAIL Euro ^626 a... [Leggi tutto]

devono sussistere i giustificati motivi

27/12/2014 - Un’impresa, procedeva alla risoluzione del rapporto di lavoro con un dipendente addetto a mansioni di guardiania.  La società giustificava il licenziamento per giustificato motivo ai sensi dell’art. 3 della legge n. 604/1966”, ritenendo che l’assenza determinata dalla situazione di custodia cautelare in cui... [Leggi tutto]

21/11/2014 - I l telefono dai pubblici impiegati deve essere utilizzato con molta attenzione, anzi è meglio che, per motivi privati, non lo usino  per niente perché rischiano la condanna penale, come ha affermato la Corte di Cassazione a sezione unite.  "La condotta del pubblico agente che, utilizzando illegittimamente per... [Leggi tutto]

Non è necessaria la totale incapacità

03/11/2014 - Il fatto. Un  impiegato bancario deducendo di versare, all'epoca, in uno stato di grave prostrazione psicofisica per i disturbi ansioso-depressivi da cui era affetto ed ascrivibili anche all'ambiente lavorativo in cui aveva operato, convenne in giudizio il datore di lavoro chiedendo l'annullamento delle dimissioni rassegnate per... [Leggi tutto]

Alla cessazione del rapporto di lavoro non ha diritto all'indennità sostitutiva delle ferie

16/03/2014 -  Il dirigente nella sua autonomia si deve organizzare in modo tale da godere delle ferie che gli spettano. In caso contrario rischia di perderle definitivamente e di non averne nemmeno il pagamento sostitutivo. Si riporta la massima della Corte di Cassazione: “Nel merito la pretesa del dirigente., che lamenta il mancato... [Leggi tutto]

L'esercizio del potere gerarchico si conforma alla realtà intrinseca delle mansioni svolte

05/02/2014 -  La Corte di Cassazione con una interessante sentenza ha marcato l'esistenza delle differenze esistenti tra il lavoro intellettuale e il lavoro manuale al fine di pervenire alla qualificazione del rapporto di lavoro come subordinato, affermando l’interessante  principio che si riporta di seguito: "La Corte di Cassazione ha... [Leggi tutto]

Si applica solo se la retribuzione concordata dalle parti è inadeguata secondo i principi costituzionali

22/01/2014 - La Corte di Cassazione ha affermato che “nell’attuale sistema di contrattazione collettiva di diritto comune (art. 39, quarto comma, Cost.) la "categoria professionale" non comporta di per sé la necessaria applicazione di un contratto diverso da quello individuale voluto dalle parti oppure da quello collettivo stipulato dalle... [Leggi tutto]

Van Gogh, il dott. Garchet

22/01/2014 - Legittimo il licenziamento del lavoratore che durante lo stato di malattia lavora in discoteca come addetto alla sicurezza anche se per un solo giorno. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 16375/2012, confermando la sentenza di Appello, e rigettando il ricorso di un uomo affetto da “cefalea in sinusite frontale... [Leggi tutto]

22/01/2014 - Se il licenziamento avviene per violazione di doveri fondamentali del dipendente, derivanti dalla legge, il licenziamento è legittimo anche in mancanza di preventiva affissione del Codice disciplinare. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, sentenza n. 3060/2012, accogliendo il ricorso di Poste italiane al termine di una lunga e... [Leggi tutto]

Si può risolvere solo per giusta causa

22/01/2014 - Il contratto a termine si può risolvere in via anticipata solo se il lavoratore si rende gravemente inadempiente ai suoi obblighi contrattuali in modo tale da non poter consentire anche in via momentanea la prosecuzione del rapporto di lavoro. Il rapporto non può assolutamente essere risolto per motivi, anche se corrispondenti al... [Leggi tutto]

Non esiste una espressa norma penale

21/01/2014 - La Corte di Cassazione, dopo qualche oscillazione, ultimamente ha affermato, in modo chiaro e netto, che " non esiste nel codice penale una espressa norma incriminatrice che sanzioni il c.d. mobbing. La figura di reato maggiormente prossima ai connotati caratterizzanti il mobbing è quella dei maltrattamenti commessi da persona dotata di... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto in appello; la Cassazione interviene su motivi di legittimità circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.