Elementi taggati con addebito

Se ha sbagliato ha diritto di conoscere il perchè e di difendersi

03/01/2020 - Al rapporto di lavoro dirigenziale è da ritenersi applicabile la L. n. 300 del 1970, art. 7, come principio di generale garanzia fondamentale, a tutela di tutte le ipotesi di licenziamento disciplinare. Questo è solco interpretativo anche di importanti pronunce della Corte costituzionale (in particolare: 30 novembre 1982 n. 204;... [Leggi tutto]

In mancanza, licenziamento disciplinare nullo

03/01/2020 - Il licenziamento disciplinare di un dirigente, qualunque ruolo ricopra in azienda, deve essere adottato per la sua validità dopo l'espletamento della procedura di contestazione di addebito di cui all’art. 7 dello statuto dei lavoratori. Senza aver consentito al dirigente il legittimo diritto di difesa, il licenziamento è da... [Leggi tutto]

Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 1759/18

28/01/2018 - Un lavoratore è stato licenziato dopo che gli era stato contestato che, mediante artifizi e raggiri, aveva ottenuto un indebito rimborso di spese mediche con la falsificazione degli importi indicati nelle fatture stesse. Si trattava di fatture emesse a favore dei familiari, moglie e figli. Contro il lavoratore è stato promosso un... [Leggi tutto]

Se ha sbagliato ha diritto di conoscere il perchè e di difendersi

23/04/2017 - Al rapporto di lavoro dirigenziale è da ritenersi applicabile la L. n. 300 del 1970, art. 7, come principio di generale garanzia fondamentale, a tutela di tutte le ipotesi di licenziamento disciplinare. Questo è solco interpretativo anche di importanti pronunce della Corte costituzionale (in particolare: 30 novembre 1982 n. 204;... [Leggi tutto]

Se sbaglia ha diritto di conoscere la contestazione e di difendersi

03/04/2015 - Al rapporto di lavoro dirigenziale è da ritenersi applicabile la L. n. 300 del 1970, art. 7, come principio di generale garanzia fondamentale, a tutela di tutte le ipotesi di licenziamento disciplinare. Questo è solco interpretativo anche di importanti pronunce della Corte costituzionale (in particolare: 30 novembre 1982 n. 204;... [Leggi tutto]

processualmente ammissibile

29/01/2015 - Il datore di lavoro contesta, tra l'altro, ad un dipendente che ha licenziato per motivi disciplinare di aver tentato una registrazione non autorizzata, , della conversazione avuta con i superiori. La Corte di Cassazione, in modo chiaro e limpido ha affermato che " la registrazione fonografica di un colloquio tra persone presenti rientra... [Leggi tutto]

05/12/2014 - La Corte d'appello ha dichiarato illegittimo il licenziamento disciplinare intimato a R.D.M. per avere, nel corso del giudizio da lei instaurato per il conseguimento d'un superiore inquadramento contrattuale, prodotto in fotocopia documenti aziendali ritenuti riservati. La Corte di Cassazione confermando la sentenza dei giudici di merito ha... [Leggi tutto]

28/11/2014 - Il Fatto Un medico abusando della qualità e dei poteri di primario del reparto di nefrologia dell'ospedale, poteri in virtù dei quali poteva concorrere alla scelta ed all'acquisto dei dispositivi medicali per la nefrologia e la dialisi, ha indotto G.M., agente commerciale, a dargli indebitamente la somma di 950 Euro,... [Leggi tutto]

In mancanza, licenziamento disciplinare nullo

17/03/2014 - Il licenziamento disciplinare di un dirigente, qualunque ruolo ricopra in azienda, deve essere adottato per la sua validità dopo l'espletamento della procedura di contestazione di addebito di cui all’art. 7 dello statuto dei lavoratori. Senza aver consentito al dirigente il legittimo diritto di difesa, il licenziamento è da... [Leggi tutto]

10/02/2014 - Un marito  si é allontanato dal domicilio coniugale perché il ménage familiare si era già dissolto da tempo, perché la situazione familiare non era più sopportabile e perché dalla nascita del figlio non vi erano stati più rapporti sessuali fra i coniugi. La corte di cassazione... [Leggi tutto]

05/02/2014 - La corte di cassazione ha confermato la sentenza della corte di appello addebitando la separazione al marito perché è stata data prova dell'esistenza di un nesso di causalità tra la infedeltà del marito ed il naufragio del rapporto matrimoniale. La famiglia ha avuto una vita serena ed agiata sino all'inizio della... [Leggi tutto]

Van Gogh, il dott. Garchet

22/01/2014 - Legittimo il licenziamento del lavoratore che durante lo stato di malattia lavora in discoteca come addetto alla sicurezza anche se per un solo giorno. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 16375/2012, confermando la sentenza di Appello, e rigettando il ricorso di un uomo affetto da “cefalea in sinusite frontale... [Leggi tutto]

17/01/2014 - Per l’ interesse che riveste l'argomento, si riporta l’affermazione della sentenza della corte di cassazione: “la relazione di un coniuge con estranei rende addebitabile la separazione ai sensi dell'art. 151 cod. civ. quando, in considerazione degli aspetti esteriori con cui è coltivata e dell'ambiente in cui i coniugi... [Leggi tutto]

16/01/2014 - Per il particolare interesse che riveste l'argomento trattato, si riporta per esteso l'interessante sentenza della corte di cassazione che ha affermato il principio secondo il quale l’obbligo della fedeltà, previsto nell’art.143 c.c., non va inteso semplicemente «come astensione da relazioni sessuali extraconiugali, ma... [Leggi tutto]

13/01/2014 - La corte di cassazione ha così sintetizzato alcuni dei principi che disciplinano il licenziamento del lavoratore per il superamento del periodo di comporto. “L'art. 2110 del codice civile, al secondo comma, consente all'imprenditore di recedere dal rapporto di lavoro in caso di assenza del lavoratore per malattia che si sia... [Leggi tutto]

La correlazione della sanzione è con il fatto contestato e non con la condotta assunta nella procedura

13/01/2014 - La Corte di Cassazione, in una recente sentenza (Cassazione – Sezione lavoro – sentenza 18 dicembre 2007 – 25 febbraio 2008, n. 4773) ha affermato che “La sanzione, nel procedimento disciplinare regolato dall'art 7 della legge n. 300 del 1970, è correlata ai fatti oggetto di contestazione; sicché la... [Leggi tutto]

10/01/2014 - La corte di cassazione ha dichiarato la legittimità di un licenziamento disciplinare per aver il dipendente accusato infondatamente il proprio superiore di irregolarità commesse nell’espletamento dell’attività lavorativa senza fornire alcuna prova e risultando anzi le accuse prive di fondamento. Sia la corte di... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto in appello; la Cassazione interviene su motivi di legittimità circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.