Elementi taggati con indennita

A nulla rileva che il lavoratore nelle more abbia percepito l’indennità di disoccupazione

10/03/2020 - La Telecom Italia spa cede un ramo di azienda a una società terza. Il lavoratore trasferito alle dipendenze della società cessionaria, contesta la sua cessione e rivendica il diritto di continuare a prestare la sua opera a favore della Telecom. I giudici gli danno ragione e ripristinano il rapporto di lavoro alle dipendenze della... [Leggi tutto]

L’uso aziendale consolidato impedisce la revoca aziendale di quell’indennità

12/01/2020 - La Milano Serravalle cambia le mansioni di un impiegato che maneggiava denaro ma continua a corrispondergli indennità di maneggio denaro come se le mansioni non fossero state mutate. Questa indennità viene ugualmente corrisposta negli anni successivi. La società dopo 4 anni dal mutamento delle mansioni, e dopo aver... [Leggi tutto]

Niente risarcimento al lavoratore che è caduto dalle scale

08/01/2020 - Un lavoratore promuove una causa contro l'Inail assumendo l'esistenza di un infortunio sul lavoro in itinere. Egli davanti al giudice ha sostenuto che, ultimato il suo turno di lavoro, usciva dall'area adibita al pompaggio per recarsi presso il proprio alloggio sito all'interno dell'azienda che glielo aveva concesso al momento della sua... [Leggi tutto]

03/01/2020 - La pattuizione collettiva dei dirigenti delle aziende del settore industria, che vi riportiamo nella tabella sottostante, inserendosi nel quadro politico e sindacale della nuova disciplina in materia di tutele crescenti del rapporto di lavoro degli operai, degli impiegati e dei quadri, ha rivisto al ribasso tutta la materia del licenziamento... [Leggi tutto]

Niente risarcimento al lavoratore che è caduto dalle scale

03/01/2020 - Un lavoratore promuove una causa contro l'Inail assumendo l'esistenza di un infortunio sul lavoro in itinere. Egli davanti al giudice ha sostenuto che, ultimato il suo turno di lavoro, usciva dall'area adibita al pompaggio per recarsi presso il proprio alloggio sito all'interno dell'azienda che glielo aveva concesso al momento della sua... [Leggi tutto]

Questa indennità è dovuta anche se andrà a prestare attività lavorativa presso un'altra azienda

03/01/2020 - Una lavoratrice dipendente, entro il primo anno dalla data di ingresso del bambino adottato nella famiglia, ha presentato le dimissioni dalla Asl chiedendo il pagamento dell'indennità sostitutiva del preavviso prevista per legge. L'altra ha rifiutato. Il tribunale della corte di appello hanno, invece, ha colto pienamente la domanda. La... [Leggi tutto]

Questo diritto spetta al tecnico di volo che può essere adibito anche a mansioni diverse

03/01/2020 - L’Alitalia  in amministrazione straordinaria licenzia un suo dipendente per impossibilità sopravvenuta della prestazione lavorativa  per inidoneità fisica allo svolgimento delle sue mansioni. Il tribunale fallimentare riconosce al  dipendente licenziato, che ha la qualifica di  tecnico di volo , il... [Leggi tutto]

L’uso aziendale consolidato impedisce la revoca aziendale di quell’indennità

03/01/2020 - La Milano Serravalle cambia le mansioni di un impiegato che maneggiava denaro ma continua a corrispondergli indennità di maneggio denaro come se le mansioni non fossero state mutate. Questa indennità viene ugualmente corrisposta negli anni successivi. La società dopo 4 anni dal mutamento delle mansioni, e dopo aver... [Leggi tutto]

Niente risarcimento al lavoratore che è caduto dalle scale

21/12/2019 - Un lavoratore promuove una causa contro l'Inail assumendo l'esistenza di un infortunio sul lavoro in itinere. Egli davanti al giudice ha sostenuto che, ultimato il suo turno di lavoro, usciva dall'area adibita al pompaggio per recarsi presso il proprio alloggio sito all'interno dell'azienda che glielo aveva concesso al momento della sua... [Leggi tutto]

Perchè cessa la sua ragion d’essere

27/09/2019 - Una lavoratrice presta la sua attività lavorativa in orario notturno percependo la relativa indennità del lavoro notturno prevista dal contratto collettivo. l’azienda trasferisce la lavoratrice in altro luogo di lavoro e muta l’orario di lavoro facendola lavorare solo in ore diurne. Con il mutamento dell’orario... [Leggi tutto]

L’uso aziendale consolidato impedisce la revoca aziendale di quell’indennità

26/09/2019 - La Milano Serravalle cambia le mansioni di un impiegato che maneggiava denaro ma continua a corrispondergli indennità di maneggio denaro come se le mansioni non fossero state mutate. Questa indennità viene ugualmente corrisposta negli anni successivi. La società dopo 4 anni dal mutamento delle mansioni, e dopo aver... [Leggi tutto]

Questa indennità è dovuta anche se andrà a prestare attività lavorativa presso un'altra azienda

04/07/2019 - Una lavoratrice dipendente, entro il primo anno dalla data di ingresso del bambino adottato nella famiglia, ha presentato le dimissioni dalla Asl chiedendo il pagamento dell'indennità sostitutiva del preavviso prevista per legge. L'altra ha rifiutato. Il tribunale della corte di appello hanno, invece, ha colto pienamente la domanda. La... [Leggi tutto]

Questo diritto spetta al tecnico di volo che può essere adibito anche a mansioni diverse

11/05/2019 - L’Alitalia  in amministrazione straordinaria licenzia un suo dipendente per impossibilità sopravvenuta della prestazione lavorativa  per inidoneità fisica allo svolgimento delle sue mansioni. Il tribunale fallimentare riconosce al  dipendente licenziato, che ha la qualifica di  tecnico di volo , il... [Leggi tutto]

Cassazione n. 10.334/2016

25/06/2018 -   Un lavoratore chiama in causa l'impresa appaltante dei servizi dove ha prestato la sua attività lavorativa chiedendo il pagamento del buono pasto che l'impresa datrice di lavoro e appaltatrice delle opere non aveva provveduto a corrispondergli nei mesi della sua attività lavorativa. Il tribunale e la corte di appello hanno... [Leggi tutto]

Solo gli istituti previdenziali posssono chiederne la restituzione

05/04/2018 - Un lavoratore è stato licenziato a conclusione della procedura di licenziamento collettivo dalla Heinz Italia spa.  Il licenziamento è stato impugnato avanti il tribunale, che ha respinto la domanda, mentre la Corte di Appello l’ha accolto. Il lavoratore è stato reintegrato nel posto di lavoro con la condanna... [Leggi tutto]

Cassazione sentenza n. 7586 del 27 marzo 2018

28/03/2018 - La Regione Sicilia assume un giornalista professionista con la qualifica di redattore capo, addetto all’ufficio stampa della presidenza. La Regione Sicilia comunica al giornalista il licenziamento. Il giornalista reagisce impugnando il licenziamento e si rivolge al tribunale del lavoro. Il giornalista chiede la reintegrazione nel posto... [Leggi tutto]

Cassazione Sentenza. Sez. L avoro Num. 6591 Anno 2018

19/03/2018 -   Il quadro di una società bancaria proponeva ricorso avanti il tribunale di Torino chiedendo il pagamento di differenze sul trattamento di fine rapporto in ragione della incidenza su quest'ultimo del premio di anzianità erogatogli nell'anno 1997, nonché dei compensi ricevuti a titolo di lavoro... [Leggi tutto]

Gli stessi fatti oggetto di diversa valutazione dei due giudici

12/02/2018 - Un dirigente è stato licenziato da un'azienda con la motivazione della soppressione delle sue funzioni di direttore commerciale. Il dirigente ha impugnato il licenziamento sostenendo che le funzioni di direttore commerciale all'interno di un'attività di impresa non possono essere soppresse ed ha promosso la causa in tribunale. Il... [Leggi tutto]

Cassazione sez. Lavoro 18 dicembre 2017, n. 30323

23/12/2017 - English version Un lavoratore è stato licenziato per un fatto riconducibile ad un giustificato motivo oggettivo. In particolare è stato licenziato in  conseguenza di una interdizione prefettizia contro l’azienda alle cui dipendenze operava, che aveva evidenziato il pericolo di infiltrazioni mafiose... [Leggi tutto]

Lo dice il giudice Ravazzoni del tribunale di Milano

05/10/2017 - Un lavoratore prestava la sua attività con mansioni di pulitore nell'ambito di un appalto di servizi di pulizia assunto, di volta in volta, dalle  società appaltatrici che si sono avvicendate negli appalti dell'unico committente. Cessato  l'appalto, la cooperativa datrice di lavoro ha licenziato il lavoratore senza... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti del diritto del lavoro (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Il tutto con particolare attenzione sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto nei giudizi di merito; la Cassazione interviene su motivi di legittimità assai circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime giurisprudenziali  utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.