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LO AFFERMANO I GIUDICI DI MERITO DI TORINO E DI MILANO

09/09/2021 - La retribuzione mensile prevista dal CCNL Servizi Fiduciari (nel livello d è pari a 930,00 euro lordi, corrispondente a circa euro 630,63 netti detratti il 23% di IRPEF e il 9,19% di contributi a carico del lavoratore) non è rispettosa del dettato costituzionale di cui all’art. 36 Cost., perché non rappresenta una... [Leggi tutto]

L'azienda non deve essere luogo di martirio

16/01/2020 - La Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi su questo fatto: la Corte d'appello di Torino ha assolto il presidente di una società per il reato di lesioni personali e maltrattamenti per presunti reati commessi in danno di una dipendente. Per la corte di appello non sussistono i presupposti del cosiddetto. mobbing... [Leggi tutto]

In mancanza, licenziamento disciplinare nullo

03/01/2020 - Il licenziamento disciplinare di un dirigente, qualunque ruolo ricopra in azienda, deve essere adottato per la sua validità dopo l'espletamento della procedura di contestazione di addebito di cui all’art. 7 dello statuto dei lavoratori. Senza aver consentito al dirigente il legittimo diritto di difesa, il licenziamento è da... [Leggi tutto]

Ma la detenzione di sostanze stupefacenti lede il rapporto di fiducia e giustifica il licenziamento

03/01/2020 - La Corte di appello di Campobasso confermava la sentenza del Giudice del lavoro del Tribunale di Isernia con cui era stata respinta l'impugnativa del licenziamento senza preavviso intimato da Poste Italiane s.p.a. ad un suo portalettere. Il portalettere era stato sottoposto ad un procedimento penale per il possesso di sostanze stupefacenti,... [Leggi tutto]

Ma la detenzione di sostanze stupefacenti lede il rapporto di fiducia e giustifica il licenziamento

06/12/2019 - La Corte di appello di Campobasso confermava la sentenza del Giudice del lavoro del Tribunale di Isernia con cui era stata respinta l'impugnativa del licenziamento senza preavviso intimato da Poste Italiane s.p.a. ad un suo portalettere. Il portalettere era stato sottoposto ad un procedimento penale per il possesso di sostanze stupefacenti,... [Leggi tutto]

Assolto il direttore generale accusato di mobbing

30/06/2019 - La corte di appello ha assolto il direttore generale dell’ASM s.p.a., società multi servizi municipale addetta, tra l’altro, alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti urbani nella città di Terni, dall’accusa di aver maltrattato un lavoratore, ingegnere e dirigente del settore ambiente di quella... [Leggi tutto]

L’obbligo di assistenza sussiste anche per il padre naturale

28/05/2019 - La figlia agisce in tribunale chiedendo la condanna del padre al risarcimento dei danni patrimoniali e morali assumendo che il padre non aveva adempiuto i suoi obblighi di mantenimento di istruzione e di educazione nei confronti della figlia di cui si è sempre disinteressato. Il tribunale ha condannato il padre a risarcire alla... [Leggi tutto]

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La seconda volta si risolve un rapporto già morto

12/01/2019 - Una banca licenzia un suo direttore di agenzia. Dopo il licenziamento gli intima un secondo licenziamento disciplinare perché, quale responsabile di agenzia, aveva dato il suo assenso alla cancellazione di un'ipoteca del debitore nonostante che il debito non fosse stato estinto; egli, inoltre, nonostante la posizione debitoria aveva... [Leggi tutto]

Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 749/18

18/01/2018 - Un'insegnante, durante l’orario di lezione e nei locali della scuola è stata colpita ad un occhio dal tappo di una bottiglia di spumante aperta da un alunno del Liceo Classico mentre veniva celebrato il centesimo giorno prima dell’esame di maturità. L’alunno  si era avvicinato a breve distanza... [Leggi tutto]

Lo dice il presidente della corte di appello di Milano

20/11/2017 - Il tribunale di Monza ha condannato un operaio addetto al montaggio dei mobili per aver manomesso dei mobili consegnati al cliente. I mobili erano stati montati in modo sbagliato per l'errato allineamento delle guide. Il cliente si è lamentato e l'azienda gli ha proposto bonariamente un risarcimento di 3 mila euro. L'azienda... [Leggi tutto]

Non accertò con diligenza l’idoneità alle mansioni

04/11/2017 - Un lavoratore è stato licenziato per sopravvenuta inidoneità permanente alle mansioni svolte e per l'impossibilità di un suo ricollocamento in azienda; la sua incapacità a svolgere le mansioni è stata certificata dal medico aziendale. Il lavoratore ha impugnato il licenziamento avanti il tribunale; il... [Leggi tutto]

ha dichiarato con negligenza l'inidoneità allo svolgimento delle mansioni

01/11/2017 - Un lavoratore è stato licenziato per sopravvenuta inidoneità permanente alle mansioni svolte e per l'impossibilità di un suo ricollocamento in azienda; la sua incapacità a svolgere le mansioni è stata certificata dal medico aziendale. Il lavoratore ha impugnato il licenziamento avanti il tribunale; il... [Leggi tutto]

23/04/2017 - La corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi su una controversia avente ad oggetto l’obbligo del padre di continuare a versare il contributo di mantenimento per il figlio maggiorenne che aveva trovato un posto di lavoro in qualità di apprendista. Il padre rifiutava così di continuare nella corresponsione... [Leggi tutto]

Ordinata la reintegrazione nel posto di lavoro

12/11/2016 -   Un dipendente, che rivestiva la qualifica di quadro, è stato licenziato dal datore di lavoro per giustificato motivo oggettivo, cioè per  ragioni inerenti l’organizzazione del lavoro ed il regolare funzionamento di essa. Il lavoratore ha impugnato il licenziamento avanti il tribunale. Nella sua tesi difensiva il... [Leggi tutto]

Tutela fortissima a favore del lavoratore

16/12/2015 - Il Tribunale Milano, ritenendo la natura ritorsiva di un licenziamento intimato dal datore di lavoro che occupava meno di 16 addetti, ha ordinato la reintegrazione nel posto di lavoro, con il risarcimento del danno subito dal lavoratore in conseguenza del licenziamento illegittimo. Il datore di lavoro ha impugnato la sentenza davanti alla... [Leggi tutto]

15/08/2015 - Da una relazione sentimentale nasce un figlio che il padre naturale non riconosce. La madre agisce giudizialmente per farne dichiarare  la paternità, con l'obbligo del mantenimento. Il presunto padre, chiamato in causa, rifiuta di sottoporsi alle indagini ematologiche disposte dal tribunale che, su questo rifiuto ingiustificato, non... [Leggi tutto]

16/04/2015 - La Corte di Cassazione, con la sentenza del mese di aprile 2015 che commentiamo, valorizza giuridicamente la convivenza affermando che quando assume "i connotati di stabilità e continuità" e vi è "un progetto ed un modello di vita comune, si è in presenza di una "vera propria famiglia di fatto". Se esiste questa... [Leggi tutto]

L'azienda non deve essere luogo di martirio

03/01/2015 - La Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi su questo fatto: la Corte d'appello di Torino ha assolto il presidente di una società per il reato di lesioni personali e maltrattamenti per presunti reati commessi in danno di una dipendente. Per la corte di appello non sussistono i presupposti del cosiddetto. mobbing... [Leggi tutto]

Il sito e lo studio.

10/01/2016   In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti (fonti, presupposti, effetti) del diritto del lavoro e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Focus sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Lo Studio si... [Leggi tutto]

Il risarcimento del danno per la perdita del prossimo congiunto

08/10/2022 La perdita del prossimo congiunto per fatto e colpa d’altri cagiona pregiudizi di tipo esistenziale, i quali sono risarcibili perché conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona: nel caso dello sconvolgimento della vita familiare provocato dalla perdita di congiunto, il pregiudizio di tipo esistenziale è risarcibile appunto perché consegue alla... [Leggi tutto]

Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

06/03/2021 Nei tribunali si discute. A lungo, a volte all’infinito. Si ascoltano tesi opposte, si sollevano eccezioni, si contestano fatti, intenzioni, circostanze. A chi guarda da fuori, tutto questo può apparire cavilloso, ripetitivo, perfino inutile. Ma Socrate — nel suo celebre dialogo con Eutifrone — ci invita a guardare più a fondo. “Non è sul... [Leggi tutto]

GLI OBBLIGHI DI MANTENIMENTO NELLA SEPARAZIONE SONO DIVERSI DA QUELLI A SEGUITO DI DIVORZIO

05/03/2019 La corte di appello pone a carico del marito l'obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di mantenimento pari a € 2000. La decisione poggiava sul fatto che la moglie non lavorava per potersi dedicare alla famiglia, il marito era un professionista affermato ed era proprietario di numerosi immobili mentre la moglie non aveva fonti di reddito diverse dall'assegno percepito dal... [Leggi tutto]

Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

02/01/2022 Il patto di non concorrenza è un contratto a titolo oneroso e a prestazioni corrispettive: – il datore di lavoro si obbliga a corrispondere al lavoratore una somma di denaro (o altra utilità); – il lavoratore si impegna, per un periodo successivo alla cessazione del rapporto, a non svolgere attività in... [Leggi tutto]
Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti del diritto del lavoro (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Il tutto con particolare attenzione sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto nei giudizi di merito; la Cassazione interviene su motivi di legittimità assai circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime giurisprudenziali  utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.