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L’algoritmo può essere un giusto giudice, l’Estonia pensa di sì.

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08/04/2019

Lo studio di robotizzare le sentenze è in fase avanzata

L’amministrazione della giustizia di solito non è il posto adatto per le innovazioni tecnologiche ma l’Estonia pensa di si. Il governo ha il progetto avanzato di inserire la intelligenza artificiale e la sua facoltà di apprendere nei servizi che hanno ha oggetto i servizi della giustizia tra cui primeggia il compito di pronunciare le sentenze. Il governo estone ha assunto dei ricercatori per portare avanti un nuovo progetto per sfruttare l’intelligenza artificiale in vari ministeri per razionalizzare e sveltire i servizi da estendere ai cittadini. Alcuni si preoccupano che se diminuisce il numero degli impiegati diminuiscono anche i servizi ma il cervellone deve aiutare nel rendere i servizi. più efficienti e sicuri. L’Estonia ha impiegato l’intelligenza artificiale rimpiazzando i lavoratori in molte funzioni.

Gli ispettori non controllano più i sussidi da elargire ai contadini che tagliano l’erba ma controllano il taglio attraverso i satelliti. Questa forma di controllo digitale rende superfluo il controllo umano su quel taglio. L’algoritmo consente attraverso l’esame dell’immagine di verificare se l’erba del campo è stata tagliata.

I bambini nati in Estonia sono automaticamente iscritti alle scuole alla nascita evitando le successive attività all’arrivo dell’età scolastica. Si evitano le liste di attesa e si programmano le formazioni delle classi.

Adesso vi è il progetto di creare un giudice robot che deve giudicare piccole dispute al di sotto degli 8 mila euro. Il governo spera che possa eliminare il contenzioso arretrato dei giudici e delle corti. Il progetto, per ora nella sua fase preliminare , sarà lanciato sperimentalmente in materia contrattuale. Le due parti in lite invieranno via internet i documenti e le informazioni rilevanti della controversia e il computer prenderà una decisione che potrà essere impugnata davanti a un giudice umano. Molti dettagli sono ancora da sistemare. Il sistema sarà messo a punto dopo la consultazioni con avvocati e giudici. Lo sforzo dell’Estonia non è il primo a tentare questa via ma è il primo a dare all’algoritmo l’autorità di poter prendere una decisione di natura giurisdizionale. Negli Stati Uniti in alcuni stati l’algoritmo aiuta già nella formazione delle sentenze penali. Uno studio legale estone si è impegnato a dare aiuto e assistenza gratis attraverso una chat generando documenti legali da mandare alle cancellerie dei tribunali. Questo studio legale progetta di espandere i suoi servizi mettendo in contatto clienti e avvocati alla fine dell’anno in corso. L’idea di un giudice robot potrebbe funzionare perché in Estonia sono già felicemente abituati a una pluralità di servizi resi on line come votare o pagare tasse.

 

Il sito e lo studio.

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Socrate: nel cuore del processo, tra parola, verità e giustizia

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Il patto di non concorrenza nel rapporto di lavoro subordinato: natura, funzione e limiti di validità

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Diritto del lavoro — In questo sito trattiamo in modo sistematico gli istituti del diritto del lavoro (fonti, presupposti, effetti) e pubblichiamo una selezione ragionata di giurisprudenza realmente operativa. Il tutto con particolare attenzione sulla Lombardia: decisioni di Corti d’Appello e Tribunali del territorio, baricentro del diritto vivente per volume di cause e specializzazione dei magistrati. Le controversie si definiscono soprattutto nei giudizi di merito; la Cassazione interviene su motivi di legittimità assai circoscritti. Offriamo sintesi tecniche, massime giurisprudenziali  utili e rimandi ai testi integrali.

Numeri chiari, giustizia più rapida
I giudici del lavoro, nei tribunali e nelle corti d’appello, non amano confrontarsi con i numeri. Quando una causa richiede conteggi, la prassi è quasi sempre la stessa: nominare un consulente tecnico d’ufficio e adeguarsi alle sue conclusioni. Ma questo significa allungare i tempi e appesantire il procedimento con costi ulteriori.
Proprio perché questa è la realtà, il giuslavorista ha un dovere in più: presentare la parte economica del ricorso in modo chiaro, lineare e subito comprensibile. Se le pretese o le contestazioni sono esposte con semplicità e precisione, la consulenza tecnica può diventare inutile.
È un compito che non si può ignorare. Difendere un lavoratore o un’azienda significa anche saper trasformare principi giuridici in cifre leggibili, senza zone d’ombra. Il giuslavorista si misura qui: nello sforzo costante di rendere trasparenti i numeri della causa, perché solo numeri chiari possono portare a decisioni corrette con il diritto e le previsioni del CCNL.

 La rapidità come obbligo dello studio 
Nel diritto del lavoro la rapidità è imprescindibile. La legge prevede che, dopo l’impugnazione di un licenziamento o di un trasferimento, il ricorso debba essere depositato entro 180 giorni: decorso tale termine, il diritto si perde. È una scansione temporale rigida, che impone al lavoratore di non lasciare che il tempo eroda la propria tutela.
 La rapidità come necessità pratica
La stessa urgenza vale per le cause che riguardano differenze retributive o risarcimenti. In un sistema dominato da appalti ed esternalizzazioni, le imprese appaltatrici spesso si cancellano dal registro delle imprese subito dopo aver concluso l’affare, lasciando i lavoratori senza interlocutore. In questi casi occorre “battere sul tempo”: solo agendo tempestivamente la sentenza conserva un valore concreto e non si riduce, come le gride manzoniane, a un proclama destinato a restare lettera morta.

Buste paga e contratti collettivi: una specializzazione indispensabile

Nel diritto del lavoro, applicare correttamente i contratti collettivi e redigere le buste paga con precisione non è un dettaglio: è una linea di confine tra la tutela dei diritti e il rischio concreto di contenziosi. Per il lavoratore significa poter confidare che chi legge quei numeri veda anche ciò che non è detto: scatti di anzianità, indennità, straordinari, clausole contrattuali speciali — tutto ciò che si nasconde dietro le cifre.
Per l’azienda, invece, un errore — anche minimo — può costare doppiamente: dovrà ripagare somme già versate in difetto e versare differenze che il giudice riconosce per mancata corretta applicazione del contratto collettivo. In altri termini: un “risparmio scorretto” oggi può trasformarsi in un esborso ben più grave domani.
Ecco perché la specializzazione tecnica in contratti collettivi e paghe non è una mera opzione: è un’assicurazione per chi tutela i diritti dei lavoratori e una protezione per chi assume l’onere della compliance aziendale.

 

 

  La nostra forza: istituti retributivi  e numeri, un sapere unitario

 Leggere e interpretare le previsioni economiche di un contratto collettivo non è mai semplice. Non basta scorrere le tabelle: occorre   tradurre principi giuridici astratti nei calcoli che incidono sui diversi istituti retributivi. È un passaggio complesso, che richiede   conoscenza tecnica e visione giuridica.
 La difficoltà sta proprio qui: coniugare l’astrattezza del concetto con la concretezza del numero. È un’operazione che non può essere   spezzata, né divisa tra più mani. Se la si frammenta, si rischia di perdere la piena comprensione del sistema.
La nostra forza nasce da questa consapevolezza: costruiamo in modo unitario istituti giuridici e proiezioni economiche, senza scollature tra teoria e pratica. Diritto del lavoro e numeri camminano insieme, in un’unica lettura. Ed è proprio questa integrazione che rende il nostro lavoro affidabile, solido e capace di dare risposte certe a lavoratori e imprese.