03/10/2025
Un autista si presentava regolarmente al lavoro, ma non riceveva le bolle di consegna e un addetto del magazzino gli comunicava che il suo rapporto di lavoro era terminato e che doveva tornare a casa. La Corte di Appello di Milano ha ritenuto sussistente un licenziamento verbale imputabile all’azienda, valorizzando la “portata del comportamento inerte dell’azienda” che, a fronte dell’immediata impugnazione da parte del lavoratore e della sua contestuale disponibilità a riprendere l’attività, “è rimasta totalmente silente, avendo omesso di fornire le indicazioni su tempi, modi e luogo della prosecuzione del rapporto di lavoro, indicazioni a quel punto indispensabili in virtù dei principi di correttezza e buona fede e dei correlati obblighi di collaborazione”.
Corte di Appello di Milano, sentenza n. 784 dell’11 novembre 2024, giudice est. dott.ssa Serena Sommariva.