A- A A+

La prova del licenziamento verbale desunta dal comportamento dell’azienda

tag  News 

03/10/2025

Un autista si presentava regolarmente al lavoro, ma non riceveva le bolle di consegna e un addetto del magazzino gli comunicava che il suo rapporto di lavoro era terminato e che doveva tornare a casa. La Corte di Appello di Milano ha ritenuto sussistente un licenziamento verbale imputabile all’azienda, valorizzando la “portata del comportamento inerte dell’azienda” che, a fronte dell’immediata impugnazione da parte del lavoratore e della sua contestuale disponibilità a riprendere l’attività, “è rimasta totalmente silente, avendo omesso di fornire le indicazioni su tempi, modi e luogo della prosecuzione del rapporto di lavoro, indicazioni a quel punto indispensabili in virtù dei principi di correttezza e buona fede e dei correlati obblighi di collaborazione”.

Corte di Appello di Milano, sentenza n. 784 dell’11 novembre 2024, giudice est. dott.ssa Serena Sommariva.

Il contratto collettivo lo scelgono liberamente le parti

01/05/2023 Il caso: la lettera di assunzione richiamava il CCNL Pulizie; la lavoratrice ha chiesto il CCNL Sanità privata non medici in base alle mansioni e al contesto sanitario. Il Tribunale di Milano (sent. n. 1229, 5.4.2023) ha respinto: i CCNL hanno natura negoziale e vincolano solo per adesione o rinvio nel contratto individuale; non hanno efficacia erga omnes. Le mansioni incidono su... [Leggi tutto]

Niente anzianità di servizio col passaggio dell'appalto

15/04/2023 Lavorano nell'appalto di reception e portineria del Politecnico di Milano prestando la loro attività alle dipendenze delle 4 imprese appaltatrici che nel tempo si sono aggiudicate l'appalto; alle dipendenze dell'ultima impresa aggiudicatrice rivendicano il diritto a continuare a godere dei trattamenti migliori che hanno conseguito nei rapporti di lavoro precedenti. L'ultima impresa... [Leggi tutto]

Spetta al lavoratore provare di aver eseguito ore di lavoro straordinario

08/02/2023 Il lavoratore che ricorre dinanzi all’autorità giudiziaria per far accertare, tra l’altro, l'orario di lavoro effettivamente prestato e la conseguente corresponsione del compenso per il lavoro straordinario, ha l'onere di dimostrare di aver lavorato oltre l'orario normale di lavoro, senza che l'assenza di tale prova possa esser supplita dalla valutazione equitativa del... [Leggi tutto]