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Se l'azienda è stata occultamente trasferita, le maestranze devono essere riassunte

 

rassegna stampa ManifatturaUna nota azienda tessile di Pavia ha chiuso la sua attività licenziando i lavoratori occupati alle sue dipendenze. Un gruppo di lavoratori, però, si è rivolto al tribunale di Pavia, sostenendo che, in realtà, l'azienda non ha cessato l’ attività perché di fatto e in modo fraudolento l’attività è stata trasferita ad un’altra, società, ben nota sul mercato tessile nazionale, che ne ha rilevato tutti gli elementi costitutivi: avviamento commerciale, marchio, clienti, fornitori, agenti, lasciando fuori solo  le sgradite maestranze perché troppo costose.

Il tribunale di Pavia sezione lavoro ha avviato un’approfondita indagine sentendo le parti e i testimoni indicati dalle parti.

All'esito di quest’ attività istruttoria, lunga e complessa, il tribunale ha deciso di chiedere al curatore del fallimento della società l'esibizione di tutti gli atti relativi ai rapporti commerciali esistenti tra le 2 società al fine di verificare definitivamente se quell'azienda è morta realmente  o è stata semplicemente trasferita in capo al nuovo soggetto.

Se si dovesse trattare di un  trasferimento d'azienda, i lavoratori avrebbero diritto di essere assunti dalla nuova società con il risarcimento dei danni per tutte le retribuzioni mensili perse dal loro licenziamento alla effettiva reintegrazione nel posto di lavoro.

I lavoratori fin dall'inizio sono stati assistiti dalla Uilta di Milano il cui segretario Massimo Mazza ha dichiarato che " Questi lavoratori hanno subito un gravissimo torto perchè sono stati messi in cassa integrazione e successivamnete licenziati mentre l'azienda con il suo avviamento commerciale è stata svenduta per quattro soldi, con danno non solo dei lavoratori ma anche di tutti i creditori sociali che non avuto soddisfatti i loro crediti. Il tribunale ci auguriamo che faccia giustizia. "

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La professione di avvocato incide nel campo della libertà, della sicurezza, della giustizia e, in modo più ampio, sulla protezione dello Stato di diritto. Essa si esercita con autonomia e indipendenza, dignità ed onore, segretezza professionale e lealtà, al fine di tutelare i diritti e gli interessi della persona nei confronti tanto dei privati quanto dei pubblici poteri, contribuendo così alla applicazione delle leggi ed alla corretta amministrazione della giustizia. In una società democratica l’Avvocatura rappresenta un baluardo normativo nella difesa dell’interesse pubblico al perseguimento della giustizia. L’avvocato, dunque, non è mero prestatore di servizi, in un’ottica di puro mercato; il suo é un impegno professionale e sociale, perché al di là del singolo caso concreto, che vede protagonisti le parti del processo, vi sono regole e principi generali che compongo l’ordinamento giuridico, sul cui rispetto è fondata la pacifica convivenza di tutti. Come scriveva l’illustre giurista, e Costituente, Piero Calamandrei: “Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore. Ma l’avvocato no. (…) L’avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sé, assumere i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce. L’avvocatura è una professione di comprensione, di dedizione e di caritàPer questo amiamo la toga: per questo vorremmo che, quando il giorno verrà, sulla nostra bara sia posto questo cencio nero: al quale siamo affezionati perché sappiamo che esso ha servito a riasciugare qualche lacrima, a risollevare qualche fronte, a reprimere qualche sopruso: e soprattutto a ravvivare nei cuori umani la fede, senza la quale la vita non merita di essere vissuta, nella vincente giustizia”. L’avvocato è strumento stesso della giustizia, nella misura in cui avvicina chi ha subito un torto al giudice, che è chiamato a fornire il giusto rimedio di legge. Avv. Paolo Gallo